Finite le vacanze, si torna ha casa.

27 settembre 2007

Tornando nella mia cittadina, mi sono accorto dei tanti lavori in corso dopera. Cominciamo delle rotonde di via torino, ancora da finire dopo cinque mesi, corso Agnelli, lavori a rilento è male organizzati, rifacimento marcipiedi d’ambedue i lati,  senza tener conto della gente, che li percorre tutti i santi giorni, con il rischio di rompersì le gambe. Nei tempi lontani ma non tanto, i lavori si effettuavano prima di un lato e poi d’allaltra parte. Era un bel corso, pieno di alberi e anche un pò di verde, adesso mi domando a cosa serve,quell’aiula lato chiesa, da via Vercelli verso via San Mauro. Penzo che in quel punto non ci sarà ne verde ne piante, visto la larghezza della stessa. Non vorrei ripetermi, ma visto anche i lavori della pista ciclabile mi chido, se i marciapiedi sono per il passeggio della gente ( ho pure in concomitanza.( continua alla prossima puntata)                        

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Pensieri

16 settembre 2007

L’altro giorno, passeggiando con un amico si parlava di come sta andando il mondo, in generale e il nostro paese in particolare. Il commento più lusinghiero fu:
“Male, molto male!”.

Dopo qualche attimo di silenzio mi venne da dire;
“Tutto sommato sono contento di essere vecchio”.

Dopo altrettanti attimi di silenzio l’amico ribattè;
“Va be’, ma anche la vecchiaia ha i suoi pregi”.

Continuammo a camminare in silenzio, intanto pensavo, cercavo di trovare almeno uno di quei pregi. Alla fine lo trovai e gli dissi;
“Hai ragione, la vecchiaia ha i suoi pregi e il più importante è che dura poco”.

Se ne andò senza proferire verbo.




I miei “Mi ricordo”. L’incidente

27 agosto 2007

Prima di passare ai ricordi di scuola ci sono ancora due o tre episodi che vi voglio raccontare, sempre che lo gradiate. 

L’incidente                                                 
Un giorno della primavera del ’50, seduto sulla canna della bicicletta di mio cugino, in una discesa che andava da piazza Campanella verso la Dora, si staccò la ruota davanti facendoci precipitare a terra, col muso in avanti.

Quel giorno, eravamo andati trovare la cognata di mia madre, la zia Annetta “ magna Neta”, vedova anche lei da poco del fratello di mio padre, lo zio Lorenzo “ barba Cin “.

Abitavano dall’altra parte di Torino, da una periferia all’altra, dalla barriera di Nizza alla borgata Parella.
Per arrivarci bisognava prendere due tram , il 7 e il 22. Quest’ultimo arrivava da via Nicola Fabrizi e faceva capolinea due traverse prima di piazza Campanella, mi pare in via Salabertrand.
Quando svoltava in quella via capivo che ero arrivato perché riconoscevo il caratteristico sferragliare delle ruote sui binari in curva e del motore elettrico che da e toglie potenza alla trazione.

Ebbene ancora oggi, quando mi capita di ascoltare un tram che fa una curva, sia che io vi sia sopra, sia che lo ascolti da terra, mi prende una sorta di nostalgia, rivedo quel capolinea, quella via quasi in campagna con una gran siepe di sambuco proprio davanti alla fermata e mi vien voglia di dire a chi mi è vicino in quel momento “scendiamo che siamo arrivati”.

Ma ritorniamo all’incidente. Mio cugino Dionigi ” Denì” mi invitò a fare un giro sulla sua bicicletta e, come ho già detto, si staccò la ruota davanti e noi, (mio cugino più vecchio di me di nove anni e già allora di una bella stazza) , precipitammo al suolo, io sotto e lui sopra, schiacciandomi ulteriormente  la faccia per terra.

Questo però me lo raccontarono poi. Io ricordo solo il risveglio sotto una fontanella, un “ turet” dove ci avevano trasportati alcune persone caritatevoli che avevano assistito all’incidente e un episodio avvenuto al pronto soccorso di non so quale ospedale, probabilmente il Maria Vittoria , dove evidentemente ci avevano trasportati.

Sono coricato su un lettino, si avvicina un uomo in camice (neanche tanto pulito), mi copre gli occhi con una pezzuola e comincia ad armeggiarmi in bocca. Sento un ago entrarmi nella parte interna del labbro superiore, una, due, tre, quattro, cinque volte.
Una bella cucitura insomma. Non grido, non mi muovo, nemmeno un lamento. Al termine, mi dice “ bravo, sei stato proprio bravissimo, adesso facciamo l’iniezione di antitetanica poi abbiamo finito “.

Al sentire “iniezione” scatta la molla. Comincio ad urlare        ” noo ! L’iniezione no! Non la voglio, voglio andare via“. Mi divincolo, voglio scendere dal lettino e scappare, arrivano altre due persone che mi afferrano al volo e mi risistemano sul lettino, mi tengono fermo e mi fanno scendere i pantaloni.

Non vedo l’uomo dal camice non troppo pulito, il traditore è dietro di me con la siringa pronta, sento il freddo del cotone bagnato d’alcool strofinato sulla natica, mi irrigidisco tutto e poi …. Zac.! L’ago entra e io non ricordo più nulla.

Non ricordo nemmeno se poi mi ha fatto male o no. Strana cosa i ricordi.
Che disastro,  … arrivederci.




Scarpinata in montagna

16 agosto 2007

Domenica 12 agosto 2007 un gruppetto di allievi dell’UNI3 si sono dati appuntamento per una scarpinata in montagna, meta il famoso rifugio Toesca, glorioso rifugio gestito per parecchi anni dal CAI di Settimo. Per alcuni è stato un ritorno ai baldanzosi anni giovanili, per altri è stata la scoperta di un ambiente incantevole: pini, alberi di latifoglie, laghetti di montagna, mucche al pascolo, ruscelli che scendono a valle a volte tranquilli a volte impetuosi e sopratutto tanto tanto verde e aria pulita.

alcuni partecipanti all’escursione
Alcuni partecipanti all’escursione

Una sosta
Sosta per ricaricare le batterie

Al rifugio
Al Rifugio in attesa della tradizionale polenta e salciccia ci si asciuga il sudore al sole.

Nando




Noi “Delinquenti”.

7 agosto 2007

Da questa bella cittadina sul lago di Garda, Manerba, dove ho trovato il modo di collegarmi a Settimocielo, ho letto, su uno degli ultimi articoli di Giancarlo, una notizia che mi ha sorpreso, piacevomente sorpreso.
Sono stati modificati i limiti di velocità su alcune strade di Settimo. Di più! Sono stati aumentati, portati da 50 a 70 Km/h.

La cosa più sorprendente è che, una volta tanto, queste decisioni sono state prese da uno del mestiere, dal capo dei Vigili Urbani.
Finalmente qualcuno che, abbandonando la non sempre vera equazione “+ velocità= + incidenti”, ammetta che i limiti di velocità sono giusti quando e nella misura che necessitano.
La motivazione di queste modifiche è semplice e chiara; I vecchi limiti erano anacronistici e non  consentivano un buon andamento della circolazione. Con questi nuovi limiti però, chi sbaglia paga, senza se e senza ma.

A volte, vedendo certi limiti di velocità sulle nostre strade, mi verrebbe voglia di denunciare qualcuno per ” Istigazione a delinquere “.
Viene infatti da pensare che siano stati messi apposta perchè non vengano rispettati e per poter così pizzicare i trasgressori.
Magari, come è apparso in questi giorni sui giornali, affibbiando multe sino a 2.000 € e ritirando la patente.

Un esempio a caso: Strada che collega Feletto a Lombardore ( non è relativa a Settimo, ma chissà che qualcuno non possa intervenire ugualmente).
Questa strada è appena stata allargata e risistemata nella sua quasi totalità, (sono rimasti invariati i primi 2 o 3 km da Feletto per via di alcune costruzioni ai lati della strada).

Proprio in questi 2 o 3 Km il limite di velocità è di 70 Km/h! E va bene. Come inizia il tratto nuovo ed allargato il limite scende ai 50Km/h sino ad incontrare la 1° rotonda, dove vengono segnalati i 40. Finita la rotonda, non è segnalato un nuovo limite, rimane perciò quello dei 40 per un altro paio di Km dove riappaiono poi i 50. Altre rotonde, stessa cosa.

Mi chiedo; se la strada è perfettamente rettilinea, se è sufficientemente larga, se NON ci sono case ai suoi lati per la quasi totalità, che ragione c’è per mettere quei ridicoli limiti di velocità?
Nessuno, dico nessuno li rispetta, ( a momenti nemmeno quelli che vanno in bicicletta).

Non parliamo poi delle rotonde. Sono tre o quattro, (una poi, quella vicino a Lombardore, è addirittura doppia) nate agli incroci con stradine dove transiteranno si e no una decina di auto al giorno.
L’unico posto dove sarebbe stato sensato ferne una è l’incrocio con la strada che porta a Bosconero.
Sarebbe stato sensato, per questo non è stata fatta!

A parte le rotonde, casi simili di limiti di velocità assurdi sono piene le nostre strade.
Non sono questi limiti che evitano incidenti, nè sono quei 20 o 30 Km/h in più che li incrementerebbero.
Sono invece, basta leggere le cronache, quelli che indipendentemente dai limiti segnalati vanno sempre a tavoletta, magari semiubriachi o drogati.
Per costoro i limiti di velocità, giusti o assurdi, non servono.

Perciò, Enti Competenti, non istigateci più a delinquere, ma fateci diventare automobilisti modello, rispettosi dei limiti di velocità giusti e sensati.




Ultime notizie prima delle vacanze

26 luglio 2007

CHIUSE LE STRADE AL TRAFFICO PESANTE
Cambia radicalmente volto la viabilità settimese. L’amministrazione comunale in sinergia con la Polizia Municipale ha di fatto chiuso la porta al traffico pesante.
Con un’ordinanza è stato imposto il divieto di transito e di sosta ai veicoli di peso superiore alle 3,5 tonnellate nella zona periferica della città, in un perimetro compreso tra le vie: strada regionale n° 3, via Brescia, strada Cebrosa (escluse le zone industriali), Villaggio Olimpia, via Torino, via Raffaello Sanzio, via Regio Parco, vis Santa Cristina. L’ordinanza prevede deroghe per il carico e scarico e per i mezzi di cantiere.Allo stesso tempo è stato posto il divieto assoluto di accesso, senza deroghe, ai veicoli di peso superiore alle 5 tonnellate nell’area centrale della città compresa tra: via Verdi, corso Galileo Ferraris, via Cavour, via Torino, viale Piave. “Obiettivo dell’ordinanza – commenta Stefano Maggio direttore generale del Comune di Settimo e comandante della Polizia Municipale – non è tanto quello di impedire il transito dei mezzi pesanti in città che di fatto già oggi è abbastanza limitato, quanto quello di evitare la sosta, specialmente durante la notte. Nell’attività di controllo della Polizia Municipale è stato infatti registrato che nelle ore notturne ci sono decine e decine di camion anche di grandi dimensioni parcheggiati nelle vie cittadine.”Parallelamente a questa ordinanza la Polizia Municipale a seguito delle verifiche richieste dell’amministrazione comunale ha portato da 50 a 70 km/h il limite di velocità nelle vie cittadine a scorrimento veloce. Il nuovo limite riguarda arterie cittadine di recente riurbanizzazione, con ampiezze significative e con una statistica di incidenti molto bassa. Nel dettaglio si tratta di: via San Mauro (tra via Santa Cristina e via Raffaello Sanzio), via Brescia, via Leinì (tra via Raspini e via Cebrosa), via Milano (dal centro abitato fino al piazzale del cimitero), corso Piemonte (da via Milano fino alla rotatoria che immette sulla Torino-Milano).Sul territorio comunale inoltre sono già presenti, e ne saranno presto posizionati di nuovi, rilevatori di velocità che oltre ad avere la funzione di dissuasori, segnalando al conducente la velocità in tempo reale, consentono anche la registrazione di dati per elaborazioni statistiche utili per monitorare il comportamento degli automobilisti.“Abbiamo innalzato i limiti – commenta Stefano Maggio – in alcune arterie a scorrimento veloce perché di fatto il limite dei 50 km/h non era obiettivamente sostenibile. Parallelamente all’innalzamento della velocità consentita però metteremo in atto un’intensificazione dei controlli, in modo che il limite dei 70 km/h sia assolutamente rispettato”.

ANCHE STASERA IN CENTRO CON I NEGOZI APERTI
Ultimo appuntamento con l’apertura serale del giovedì per i negozi di Incentro .
Dalle 21.00 all 24.00 si potranno concludere ottimi affari facendo mezzanotte in compagnia dei commercianti di Incentro Settimo ascoltando la poesia del blues elettrico e dei suoi grandi interpreti con la Big Harp Blues Band che si esibirà in Piazza della Libertà, ad ingresso gratuito, a partire dalle 21.30.L’iniziativa, patrocinata dall’Ascom di Settimo, dalla Regione Piemonte e dalla Città di Settimo Torinese, è organizzata in collaborazione con Suoneria e Pro Loco.Nei negozi di Incentro Settimo è sempre possibile richiedere gratuitamente la Carta Fedeltà per accumulare punti ad ogni acquisto per ricevere ricchi premi e buoni sconto.

ORARI ESTIVI DELL’ANAGRAFE
Si ricorda che l’’Ufficio Anagrafe del comune di Settimo Torinese, sito in piazza della Libertà 8, resterà chiuso al pubblico tutti i sabati di luglio e agosto. L’ufficio seguirà pertanto il seguente orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 12.30 e il lunedì e il giovedì dalle ore 15.30 alle ore 17.45.

NELLA SETTIMANA DI FERRAGOSTO LO SPORTELLO GAS ASM RESTERA’ CHIUSO
Lo Sportello Gas e Teleriscaldamento “Energia e sicurezza” del Gruppo ASM, sito in Via Torino 17/b, resterà chiuso al pubblico dal 13 al 17 agosto.

RIPRENDONO A SETTEMBRE GLI INCONTRI DELLA CASA DEI POPOLI
Gli appuntamenti della Casa dei Popoli riprenderanno nel mese di settembre: dagli incontri per migliorare le proprie conoscenze della lingua inglese, francese e spagnola all’appuntamento con Chef Kumalè e al laboratorio “Sapori e saperi dal mondo” parole ed assaggi dalla Bosnia.Dal 4 settembre, telefonando al numero 011 8028349 , sono aperte le iscrizioni per l’appuntamento di “Officine Gastronomiche Multietniche” di giovedì 13 settembre, alle ore 19.00: un incontro sulle cucine del mondo, alla scoperta della tradizione dei piatti e degli ingredienti dei popoli. La serata, condotta da Chef Kumalè in collaborazione con le cuoche ed i cuochi dell’Indigenous Cook Tribe, si terrà presso la Sala Borgaro di via Matteotti 6 e permetterà di scoprire segreti e profumi della cucina cinese. Il costo dell’iscrizione è di 10 €.Venerdì 14, 21 e 28 settembre, alle ore 16.30, presso la Casa dei Popoli in Vicolo del Portone, si terranno gli incontri dal titolo “A sip of English- un sorso d’inglese” una rilassante occasione per rinfrescarsi con ottimi succhi di frutta e migliorare le proprie conoscenze della lingua inglese. Agli appuntamenti, condotti da Anna Maria Robiola, sarà possibile iscriversi telefonando al numero 011 8028349 . Lunedì 24 settembre scadono le iscrizioni per partecipare al Laboratorio di cucina “Sapori e Saperi dal mondo, parole ed assaggi dalla Bosnia” in programma per giovedì 27 settembre alle ore 19.00 presso la Casa dei Popoli al quale interverrà Darija Masresa. Le iscrizioni, del costo di 10 € a persona, devono essere fatte presso la Casa dei Popoli. Il laboratorio vuole essere un momento di scambio interculturale centrato sulla preparazione di piatti da parte di persone straniere residenti sul territorio di Settimo, che vogliono far conoscere i sapori e i saperi dei loro paesi d’origine, offrendo ai partecipanti la possibilità di conoscere realtà diverse dalla propria.Mercoledì 19 e 26 settembre, alle ore 17.00, presso la Casa dei Popoli ricominceranno gli incontri di “Un petit peu de thé pour toi…”- una rilassante occasione per degustare del buon te e migliorare le proprie conoscenze della lingua francese. Gli incontri, condotti da Laura Meucci, sono aperti a chiunque possieda una discreta conoscenza della lingua francese. L’iscrizione è obbligatoria e si può fare telefonando allo 011 8028349 . Prosegue per il secondo anno il percorso di avvicinamento alla lingua spagnola attraverso la scoperta della storia, della cultura e delle tradizioni del Paraguay e lo scambio di corrispondenza con l’associazione Casa de la Juventud in Paraguay. Il corso, a cadenza settimanale e della durata di 9 mesi, è rivolto prioritariamente ai giovani dai 18 ai 30 anni. L’iscrizione obbligatoria è di 50€ e deve essere fatta telefonando al numero 011 8028349 .Giovedì 20 settembre, alle ore 21.00, presso il Teatro Garybaldi di via Garibaldi, 4 a Settimo Torinese si terrà il dibattito “Ciudad Juarez: il fenomeno del femminicidio in Messico” e la proiezione del film “Bordertown” del regista di origine messicana Gregory Nava. All’incontro, a cura di SUR in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, interverranno il professor Marco Bellingeri dell’Istituto di Studi Politici dell’Università di Torino e la professoressa Silvia Giletti, docente di lingua e letteratura spagnola alla Facoltà di Economia dell’Università di Torino

ALL’ECOMUSEO “FILASTROCCHE” CON IL TEATRO DELLE SELVE
Sabato 28 luglio, alle ore 21.00, presso l’Ecomuseo del Freidano di via Ariosto 36 bis, si terrà l’ultimo appuntamento della rassegna di spettacoli dedicata ai bambini e ai ragazzi organizzata dalla Fondazione Esperienze di Cultura Metropolitana, in collaborazione con il Faber Teater di Chivasso.Protagonista della serata di sabato sarà il Teatro delle Selve, compagnia che si radica nel cusiano tra le province di Verbania e Vercelli, che presenterà lo spettacolo nato nel 2003 “Filastrocche”.Un bizzarro carrettiere, reduce da lunghi giri per le province più sperdute, alla guida del suo carrozzone, ci introduce nel mondo di Ciona Cionina la cantastorie. Cionina danza, gioca con il pubblico, racconta di fiabe possibili e di fate smarrite, incontrando i personaggi dell’eterno teatrino dei burattini: il Diavolo, la Strega, Arlecchino e, presenza del tutto eccezionale, la luna in persona.Lo spettacolo, ad ingresso gratuito, si terrà nella cornice dell’Ecomuseo, scelta per sottolineare l’importanza rivestita dal rapporto tra la struttura ecomuseale e le giovani generazioni.

Notizie prese pari pari da Settimonline n. 82

Buone vacanze, Gianky




Curioso

19 luglio 2007

Una cosa che mi fa rabbia: non è possibile che negli anni 2000 le organizzazioni di soccorso che portano acqua con le autobotti alle popolazioni che per calamità o per siccità ne sono prive non abbiano ancora scoperto uno strumento tanto utile onde evitare che buona parte di questa preziosa acqua sia versata a terra: l’IMBUTO. Sono anni ormai che in televisione appaiono queste scene ma io non ho mai visto usare un imbuto per riempire bottiglie, damigiane o contenitori vari, mi viene da pensare di essere l’unico fortunato possessore di tale strumento, comunque sono disposto a prestarlo sia ai Vigili del Fuoco che alla Protezione Civile.

Nando




Quiete

5 luglio 2007

Ospito ancora una volta l’amico Michele Colonna in attesa di poter scrivere sul suo spazio.

                                                  Quiete
Finalmente è tornata sulla “terra”. Il cielo si era oscurato, la tempesta scuoteva gli alberi mettendo in pericolo le nidiate poste tra i rami.
La pioggia, prima con radi goccioloni e poi sempre più fitta, si trasformò in grandine.
Un lampo illuminò il “Palazzo” ed un tuono alfin lo fece tremare.
Ognun cercava riparo! Ognun apriva l’ombrello! Ognun s’affrettava e s’igegnava per non pagare ( al Palazzo vacillante) il “FIO”.
All’improvviso, dall’alto “Scranno” compare un raggio di sole, le nubi oscure si diradano e torna il sereno.

Tranquilli cittadini, che col ROSSO passate, temer più non dovete. C’è un raggio di sole che fende le tenebre e fa tornar i sorrisi sui vostri infuriati visi!
Dall’alto si dice ” Multe? Orsù non eran tali, abbiamo scherzato; erano solo …. Avvisi!”

                    Luogo- Settimo Torinese 2007 D.C.
Ma come è possibile far vincere la ragione in questo modo? Ma quale ragione, quella dei cittadini corretti, o quella degli altri?
Ragione di un Palazzo che trema o di uno scranno che vacilla?
Si dice ch’era una sperimentazione! Ma se tale doveva essere, ( e non lo era ) bisognava discuterne con i cittadini, o almeno informarli affiggendo manifesti per tutta la citta in modo da rendere tutti edotti e coscienti delle intenzioni del Palazzo.
Non si doveva far “marcire” la questione per mesi, giurando che i sanzionati dovevano pagare e basta.

Una cosa è certa; gli “abbuonati” cantano vittoria, prendono atto delle comunicazioni del “Palazzo” e gli riservano applausi a scena aperta.
Il tutto in nome di un “Movimento democratico e di democratiche proteste”. Inutile commentare, perchè si commenta da solo.

Non sò gli altri cittadini, ma il sottoscritto ha perso l’ultima briciola di speranza verso certe istituzioni, ormai prive di credibilità. Dopo quanto accaduto, la speranza, in me è completamente svanita.
E poi ci stupiamo che i cittadini sono assenti e si allontanano sempre più dalla politica:

Sarà pure tornato il sereno, ma sappiate però”Alti Papaveri” che è solo calma apparente. Quando si decide, bisogna farlo nel modo corretto, in modo da non dover poi fare pericolose e dannose “marce indietro”.

E voi cari “Abbuonati”, sappiate che non ha vinto la democrazia, anzi, al contrario, ha subito una sonora sconfitta e con essa tutta la comunità.
Questa infatti dovrà, per giunta, pagare i costi di questa sconfitta. Chi vivrà vedrà.

Alla prossima e buone vacanze a tutti ( anche a chi, multe permettendo, può permettersele).

Michele Colonna.




Ecomuseo

2 luglio 2007

Giorni fa ho visitato l’Ecomuseo del Freidano, non era la prima volta ma speravo che si fosse arricchito sapendo che il Museo ha a sua disposizione una grande quantità di reperti antichi (così ormai si possono definire), invece sono rimasto deluso perchè, secondo me, è molto povero di oggetti, sbrigativo e superficiale nella descrizione delle lavorazioni. Avendo tanto spazio a disposizione perchè non scendere nei particolari e rappresentare come si lavorava nelle “boite” di penne stilografiche 60-70 anni fa? Potrebbero venire alla luce particolari curiosi A volte si faceva uso di attrezzature povere ma funzionali, per esempio dopo il taglio dei tubi di celluloide in pezzi per costruire cappucci e serbatoi per passare allo stampaggio di imbutitura, operazione alla quale erano addetti i bambini di 11 / 12 anni, ricordo che su un fornellino elettrico si metteva a scaldare una pentolina d’acqua con qualche goccia di olio, una lattina vuota di quelle usate per la carne in scatola con tre fori sul fondo rovesciata dentro alla pentola serviva da sostegno ai pezzi di celluloide per i quali la parte che rimaneva a bagno nell’acqua calda si ammorbidiva e uno alla volta venivano inseriti in uno stampo e con un colpo di martello assumevano la classica sagoma a siluro. Il taglio e l’incollaggio delle pastiglie con l’acetone versato in un coperchio di una scatola per lucido da scarpe, bagnando per qualche istante nell’ acetone la parte del cappuccio che si voleva incollare, questa si scioglieva e mettendola a contatto con la pastiglia, anche lei di celluloide, diventava un corpo unico potendo così “tornirla”. Anche il montaggio degli anellini richiedeva praticità e sveltezza, questo lavoro era quasi esclusivamente femminile e domiciliare. Per non parlare di tutte le operazioni di montaggio che a partire dall’incollaggio delle “gommette” con la resina indiana, al fissaggio dei fermagli, al montaggio dei serbatoi con l’inserimento della molletta e del pulsante e finire col montaggio del pennino e la condotta. Insomma, secondo me, mettere in luce i vari metodi, le piccole invenzioni che la carenza di attrezzatura costringeva ad ingegnarsi e costruirsela e anche la complicità-solidarietà tra “piumisti” che li portava a usare utensili in comunione o scambiarsi del lavoro quando ce n’era troppo e non si poteva evadere con le esigue forze della piccola azienda. Questo vale per le penne ma anche per tutti gli altri mestieri che in Settimo si esercitavano perchè è vero che le penne, i bottoni, i mattoni e i lavandai furono per un certo tempo un fenomeno di massa però il paese viveva anche d’altro, l’artigianato era vario: maniscalchi, fabbri, muratori, panettieri, sarti, falegnami, ciclisti, officine meccaniche, tornitori in lastra, ciabattini, sellai, costruttori di carri, segherie, officine di minuterie meccaniche, senza dimenticare la vocazione contadina di Settimo, ricordo che quando ancora frequentavo le elementari in piazza della Libertà di fronte al municipio attuale vi era una cascina, altre erano disseminate per tutto il centro del paese. Penso che ricordare nel museo un po’ tutti o almeno coloro di cui disponiamo testimonianze visive di attrezzi usati dai vari artigiani sia un dovere storico.
Bella l’ambientazione esterna.

Nando

Freidano

Freidano




PULIZIA CONTENITORI della Raccolta Differenziata

30 giugno 2007

Circa un anno fa, quando il Sindaco Aldo Corgiat passò nel quartiere Borgo Nuovo, che fu il primo quartiere a fare la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta, per rispondere alle domande dei cittadini sull’argomento, gli fu chiesto chi si doveva prendere l’onere di lavare i cassonetti, perché ovviamente dopo un po’, specialmente quelli dell’organico, sarebbero stati sporchi e maleodoranti, il Sindaco rispose che per contratto la SETA doveva lavarli almeno una volta all’anno, da definire se lavarli due volte l’anno.
Un anno è passato, ma non ho visto nessuno lavare i cassonetti.
O il Sindaco non conosceva bene il contratto e l’ha buttata lì come battuta per dire qualcosa, oppure la SETA non rispetta il contratto.
Nel primo caso il Sindaco dovrebbe informarsi bene prima di dire cose di cui non è sicuro, nel secondo caso la SETA non rispettando il contratto non dovrebbe pagare una penale oppure scontare dalla tassa delle immondizie il costo della pulizia dei cassonetti?
Chiedo alla pubblica amministrazione, se legge questo post, di verificare quanto ho scritto e nel caso che la SETA non rispetti il contratto, prenda i provvedimenti del caso.

Gianky