Archivio di aprile 2007

PANE, PACE E LAVORO

giovedì 26 aprile 2007

In occasione della ricorrenza del 25 aprile, il Comune, l’A.N.P.I., la CGIL e l’UNITRE di Settimo, hanno organizzato una serie di incontri con titolo:

PANE, PACE E LAVORO
il contributo del movimento operaio alla lotta di liberazione

nelle seguenti date:

Lunedì 23 aprile 2007 – ore 15,30
“Gli scioperi del 1943 e 1944 nel Torinese”
Relatore: SILVIO BERTOTTO, studioso di storia del Piemonte

Lunedì 30 aprile 2007 – ore 15,30
“Il Mutuo soccorso e il fascismo”
Relatore:DIEGO ROBOTTI, studioso di storia del mutualismo

Lunedì  7 maggio 2007 – ore 15,30
“Il movimento sindacale nella Resistenza”
Relatore: CLAUDIO DELLA VALLE, Presidente dell’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea

Gli incontri si terranno nella Sala consiliare del Comune di Settimo Torinese, ingresso libero

Nel primo incontro, già avvenuto, il presidente dell’A.N.P.I., aprendo la seduta, ha ribadito che lo spirito dell’associazione è la libertà, poi ha preso la parola la presidente dell’UNITRE, ha ricordato che negli anni precedenti, ci sono stati incontri con alcuni protagonisti della resistenza, cioè i partigiani, che hanno lottato per la libertà.
Per gli anni successivi si pensa di portare questi incontri, se possibile, anche nelle scuole medie, affinche non si perda la memoria.

Di seguito Silvio Bertotto parlando degli scioperi iniziati nel marzo 1943, maturati alla fine del 1942, fecero emergere la crisi del fascismo.
I fatti che fecero maturare gli sciopreri  iniziarono con il bombardamento di Torino da parte della RAF nel novembre del 1942, bombardamenti che continuarono sino all’11 dicembre, migliaia le vittime e feriti.
Iniziò lo sfollamento dalla città nei paesi vicini, a Settimo T.se , che contava circa 10.000 abitanti, ne arrivarono circa 2.700.
Il 2 dicembre 1942, in un discorso agli Italiani, Mussolini dice che ci saranno ancora tempi più duri, infatti a Torino e Settimo cominciarono a mancare i generi alimentari.
Un’ordinanza del governo dava un’indennità ai lavoratori sfollati, perchè dovevano andare in città a lavorare e poi tornare fuori città, ma non ai residenti in città, ovviamente ai residenti la cosa non andava bene.
Il 5 marzo 1943 cominciano gli scioperi, gli operai Fiat si fermano, il 13 marzo gli scioperi si estendono anche in altre parti del Piemonte, il 23 marzo si sciopera anche a Milano.
Una legge del 1926 vietava gli scioperi, le sanzioni sono pesanti, 1.000 lire di multa (più di un mese di lavoro) fino all’arresto.
Dai verbali di polizia non emerge che gli scioperi erano di natura politica, ma la conseguenza di mancato aumento dei salari (vista l’inflazione che c’era), l’indennità riconosciuta agli sfollati e non ai residenti in città, la richiesta di pace e fine della guerra.

Inizia la resistenza.

Nell’estate del 1943 altri bombardamenti su Torino che causarono molti morti, nuovi scioperi per chiedere l’uscita dalla guerra.
1 marzo 1944 sciopero generale, i padroni per evitare altri scioperi mettono in ferie forzate gli operai con la scusa che manca l’energia elettrica, ma gli scioperi vengono fatti ugualmente, la repressione è molto dura, persino con la deportazione nei lager.

Ha chiuso la conferenza il dirigente della CGIL, il quale ha detto che i sindacati c’erano ma agivano in clandestinità, perchè il fascismo aveva messo fuorilegge sindacati e gli altri partiti.

Sicuramente erano tempi duri e cupi, di dolore e rabbia, adesso, se uno ci pensa, sono rose e fiori, proprio per questo, per continuare a migliorarsi sempre di più, non bisogna dimenticare ma ricordare, per non commettere gli stessi errori del passato.

Gianky

Musica che passione n° 2

mercoledì 25 aprile 2007

Anche Domenica 22 Aprile è stata una domenica musicale alla Suoneria. Sempre organizzata, in modo impeccabile, dall’Associazione Musicale Culturale “Preludio Ensemble” e sempre presentata dalla nostra bravissima Ilaria Schettini.

Questa volta si sono esibiti un pianista, Stefano Romani e una cantante, la mezzosoprano Ida Maria Turri. Anche questa coppia di artisti sono una coppia anche nella vita , marito e moglie, come quelli della volta scorsa.

Il loro spettacolo aveva per titolo “Volo Italia U.S.A … durata 60 ninuti”.
La signora Turri si nomina pilota di un aereo che partendo da Roma (penso),  sorvola diversi stati europei, l’oceano, sino ad atterrare negli U.S.A e, ogniqualvolta sorvola uno stato canta una canzone o un brano lirico nella lingua del paese sorvolato, intervallata ogni tanto da sonate per solo pianoforte di Stefano Romani.
A lui però, la pilota dell’immaginario aereo, ha detinato il ruolo di Steward e, pur essendo un valido pianista, è stato relegato proprio in quel ruolo.

Se devo dire la verità la prima impressione, mia naturalmente, è stata di incertezza, di seminegatività. Prendo in prestito la figura di un vigile, ecco, all’inizio le avrei tolto due punti sulla patente, a lei naturalmente e spiego il perchè.

Primo perchè ha esordito dicendo” ….non lasciatevi ingannare dal mio nome italiano, io sono inglesissima ….”. Si è inglese, è nata in Inghilterra, peccato non abbia detto però che i genitori sono italiani, per cui ” inglesissima” mi sembra un pò esagerato.
Secondo perchè nel primo brano, Mattinata di Leoncavallo, vuoi perchè è un brano non molto adatto ad una mezzosoprano, vuoi perchè la voce non si era ancora “scaldata” a sufficienza, non mi è sembrata molto a suo agio.

Giudizio e due punti in meno ampiamente riscattati nel proseguo dello spettacolo.
La signora Ida Maria Turri si è rivelata non solo una mezzosoprano con i fiocchi e i controfiocchi, ma ha dimostrato una capacità interpretativa, mimica e di coinvolgimento del pubblico veramente notevole.
Il pubblico ( sempre un pò scarso in verità) ha evidentemente codiviso questo mio secondo giudizio, perchè ha accolto con un mare di applausi la fine della loro esibizione.
Non mi rimane che cancellare la penalizzazione e dire … Bravi ..Bravi…BRAVA!!!

Il prossimo appuntamento è per il 13 Maggio, dove finalmente la nostra Ilaria Schettini si esibirà al pianoforte in coppia col violinista Paolo Giolio, anche lui apprezzatissimo abituè  di queste manifestazioni.

Parliamo di UNI 3. n° 2

lunedì 23 aprile 2007

Come promesso, o minacciato, eccovi la seconda puntata di ” parliamo di UNI 3″. Questa volta per presentarvi le mie poesie.

Non ho detto l’altra volta che questo è il 3° anno che partecipo al concorso” Premio San Valentino” e che ho avuto la fortuna di prendere sempre il primo premio.
Le mie poesie ( o pseudo tali ), sono in dialetto piemontese, più o meno seriose e sempre scritte di getto.

Il mio piemontese scritto è piuttosto ” maccheronico “, perchè, come certamente sapete, scrivere in piemontese è molto difficile, la sua ortografia mi è ancora piuttosto misteriosa, perciò spero che scuserete i miei errori.
Oggi vi proporrei quelle dei due primi anni.

Mi sai nèn scrive d’amor

Mi l’hai mai scrivù d’amor,
son mai stait bon a felo.
Fòrse e son mai ciàma-me;
còsa l’é l’amor?
Forse l’hai mai conossulo?

Forse l’amor a esist nen?
Nò!…A peul pa esse vera.
Nò!… A l’è pa parèj.
L’amor ajé, as tròva,
as vèd an mila manere diverse.

Ajé col per na dòna, l’ pì cantà.
Ajé col per i fiòj, per i parent,
per la libertà, per Nossgnor.
Ajé col ampetoos del giovo che te sbòr-nia,
che a sterma darè a l’ombra dl’amà
tut el bel e el brut del creà.

Ajé col madur, quasi rasonà,
ch’a smija che a calcola l’ prò e l’ contra:
Ajé col dl’ansian, forse l’ pì bel, l’ pì sentì,
col ch’a scaoda el cheur, ma sensa brusè,
col che malgradò dij maleur at fà rinverdì le primavere,
col che, fin-a ch’a dura, t’ ridà la vòja e la gòi d’vive,
col che quand a finiss, soens, et finisse con chiel.

I l’hai mai scrivù d’amor…
perchè son maj stait bon a felo,
ma an piasria pudej dì che…
anche mi e son stait an’amorà.

Questa era la prima, la seconda si intitola

L’amor esaorì.

Penso pròpi d’aveij esaurì l’amor,
o fòrse l’è l’amor ch’a l’ha esaorime mi!
Ste ciuto, parlè pi nen ad cola ròba lì,
ò perlòmeno, parlene pi nen con mì,
l’amor a l’è esaorisse, l’amor a l’è finì.

Che pas, che sògn, che tranquillità,
pi nen preòcopese d’avei caidun tacà.
Podei fè lòn ch’it vòle, qoandi e con ch’it vòle,
che bel stesne tranquil, pasià, la nòit e ‘l dì,
pensanda, ò cherdenda, che l’amor a sia finì.

Ma purtròp a basta pòch, basta na splua,
basta na fiamela ‘d in cit brichetin
ch’a-nlumina per n’atim an bel facin
che at manda, malisiòss, ne sgoard an pò asasin
che, eccò…. l’amor ch’a smiava asaorì
a goariss, a rinass, a divampa, a l’è torna lì.

E mi chi pensava d’aveij pi niente da dì
a l’è name an pensè an testa e son torna sì.
I son torna sì a ciameme còsa a l’è l’amor,
se a l’è na còsa bela, na giòia ò an dolor,
se a l’è mach an fastidi, se a l’è mach an sagrin,
se a l’e meij che a sia viu, o le meij che a sia esaorì.

Vi ringrazio della pazienza e, se qualcuno, più esperto di me nel piemontese, volesse correggermi gli errori, lo faccia senza timore, io lo ringrazio già sin da ora.

Spazio giovani

domenica 22 aprile 2007

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Nell’ambito del borgo provinciale di Settimo torinese, un gruppo di giovani con il patrocinio di “Don Teresio” della Parrocchia San Giuseppe Artigiano e di Settimo informa giovani, si è creata  un’aggregazione chiamata “Spazio giovani”. I ragazzi vogliono richiamare l’attenzione verso altre parrocchie e altri giovani che hanno voglia di aderire a questo progetto senza scopo di lucro ma bensì per la formazione e socializzazione dei giovani nella vita quotidiana. Don Teresio ha dato la disponibilità di un locale che i giovani hanno ristrutturato con i loro mezzi auto finanziandosi (con qualche spettacolo nel salone del sotto chiesa). Con il ricavato hanno comperato dei tavoli e delle sedie, che sono servite per l’apertura di un piccolo “bar” dove possono incontrarsi per fare amicizia, scambiarsi idee, opinioni e le loro esperienze giovanili nel contesto scolastico, culturale e nel mondo lavorativo. Questi giovani hanno lo scopo di aiutare dei ragazzi in difficoltà scolastica e di inserimento con i loro coetanei. In questo locale possono accedervi anche giovani coppie con i propri figli durante l’apertura in modo da socializzare tra loro.

Rotonde

mercoledì 18 aprile 2007

C’era una volta “il Paese dei Campanelli”, oggi c’è anche “il Paese delle Rotonde”. Settimo!
Stanno spuntando come funghi, ovunque ci siano incroci, più o meno trafficati, od ove ci siano rettilinei lunghi a sufficienza ad indurre gli automobilisti ad aumentare la velocità di crociera.

Premesso che io non sono assolutamente contrario alle rotonde, vorrei solo che, come appunto i funghi, fossero rapide a spuntare ma anche a crescere e a essere pronte all’uso.
Prendiamo ad esempio quella, bellissima, all’incrocio tra via Torino con corso Piemonte e via Raffaello, iniziata ai primi di luglio 2006, aperta al traffico a metà novembre 2006 e ad oggi (metà aprile 2007) non ancora sistemata, messa, come si suol dire, all’onore del mondo.

Sono solo da sistemare le aree verdi e gli impianti di irrigazione. Allora si che sarà veramente “bellissima” (senza ironia). Funzionale lo è già.
Io che ci abito proprio a fianco, a volte mi ritrovo a guardare il traffico dal balcone e lo vede scorrere tranquillo e, soprattutto, silenzioso.

Infatti, eliminando il semaforo, si sono eliminate acellerate e frenate improvvise, suoni di clacson di tutti quei cretinetti impazienti che non tollerano due decimi di secondo di ritardo nello scattare, al verde, della vettura che li precede.

Ora dovrebbero cominciare i lavori delle rotonde di via Torino con via Regio Parco e corso Agnelli e l’altra, 100 metri più avanti, sempre in via Torino con via della Repubblica.
Ho visto la planimetria sul cartello esposto all’inizio della rotonda precedente, mi sembrano funzionali.
Spero che una volta terminate lo siano veramente. Non vorrei però dover aspettare una vita per poterlo verificare.

LAVORI IN CORSO

martedì 17 aprile 2007

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In corso Agnelli in questi giorni la circolazione è caotica. Dopo aver tagliato le piante e iniziati i lavori di rottura e rifacimento, sarebbe opportuno un semaforo mobile, in modo di regolare il flusso delle auto e dei pullman di linea, oppure del personale che potrebbe regolare il traffico, onde evitare qualche incidente, perchè in questi giorni il traffico di via San Mauro e di via Sanzio viene dirottato in corso Agnelli.

Non c’è più buona educazione

martedì 17 aprile 2007

Domenica pomeriggio, verso le 17:00, mentre passeggiavo in Via Leinì, recandomi verso il centro, ho riscontrato che a Settimo ci sono delle persone incivili.

Dalla finestra del secondo piano della palazzina di fronte a Via Don Gnocchi, qualcuno (si vedevano solo le mani) sbatteva un tappeto, da dove scendevano evidenti ciuffi di polvere o peli di animale, senza curarsi di verificare se sotto passava qualcuno.

Dov’è finita la buona educazione e la civile coesistenza?

Gianky

Gruppo fotografico ” Il Gambero “

lunedì 16 aprile 2007

Per chi ama la fotografia, a Settimo Torinese esiste un’ associazione che con cadenza quindicinale si riunisce presso la Sala Riunioni della Consulta Culturale al  palazzetto dello Sport, in via S. Benigno n° 3.

In queste occasioni vengono effetuate proiezioni da parte dei soci o di altri gruppi fotografici. Il presidente Valerio Pagliero presenta con dettagliate informazioni l’argomento della serata.

Sebbene la stagione inverno-primavera stia ormai volgendo al termine c’è ancora l’occasione per chi è interessato ad assistere alle seguenti ultime proiezioni:

  2 Maggio : ” La Valle dell’ Omo ” di Maurizio Girardi 

16 Maggio : ” Libia ” di Franco Gollino

30 Maggio : ” Il tempo delle mele ” di Francesco Scalzo

Sarà un utile conoscenza con il club per un ritorno nella prossima stagione 2007/2008.

Personaggi. Quelli del caffè Pagliero. n° 1

lunedì 16 aprile 2007

Questo caffè si trova in via don Stefano Sales, quella viuzza che incrocia, all’inizio, la zona pedonale di via Italia e sbuca, dopo aver curvato, in piazza della chiesa.
Il locale è piccolo, tre tavolini, quadrati, una decina di sedie, due sgabelli tondi davanti al bancone e tante cose appese alle pareti. Strumenti musicali, locandine di vecchi films, foto di attrici famose ecc. ecc.

Tanti sono i personaggi che lo frequentano, personaggi forse non famosi, ma spesso singolari, sui quali vale la pena di scrivere due righe per raccontarli.

Certamente il personaggio più personaggio di tutti è lo stesso padrone del caffè, Valerio Pagliero.
Di sicuro conosciuto da moltissimi, ma se qualcuno non ha questo piacere, Vado a descriverlo.

Magro, brizzolato , ha passato anche lui gli “anta”, sempre distinto e spesso con variegati papillons al collo, forbito nel parlare, specialmente con le signore, è un uomo enciclopedico, un vero Pico della Mirandola.
Non vi ricordate la data di nascita di quel vostro amico che una volta veniva al caffè? Basta che la chiediate a lui!
Chi era il regista e l’attore che interpretava quella buffa parte in quel film del 1936? Basta chiederlo a lui!
Hai dei dubbi su come funzionava quel proiettore cinematografico fabbricato in Germania nel 1956? Vuoi sapere che modifiche apportargli per renderlo efficiente come quello più moderno del 1963? semplice, basta chiederlo a lui.

Tutto questo e molto altro fa parte del suo bagaglio, come ad esempio il bricolage, (che spesso coinvolge locale e avventori) e il canto.

Valerio infatti è un cantante, ma non da burletta, è un cantante molto valido, sullo stile di Teddy Reno. Lo sanno bene le signore che spesso godono del suo accompagnamento canoro mentre sorbiscono la loro consumazione.

E’ anche regista, organizzatore, produttore di spettacoli musicali, nei quali si cimenta , oltre che nel canto, anche in qualche passo di danza accompagnandosi a graziose fanciulle.Valente cineamatore e fotografo, è anche presidente del ” Club Fotografico il Gambero “.

Oltre a tutto ciò si occupa, casualmente, anche di gestire il suo locale, dove trascorre le sue giornate, ( dalle 9 alle 21, sei giorni su sette ), servendo caffè, cioccolate, punch e quant’altro.
Non azzardatevi però a chiedere un “Marocchino”. Vietato! Il termine esatto è un “Cavour”.
Se poi volete un aperitivo speciale, siete capitati nel posto giusto. Accennate appena a quali sono i vostri gusti in generale e … voilà! Il vostro aperitivo è pronto, su misura per voi, come un abito confezionato da un bravo sarto.

Lo stesso locale, benchè a dirlo sembri una sciocchezza, è un personaggio. Lo spiega, lo tratteggia più efficacemente di quanto lo faccia io, una poesia scritta da un altro personaggio, avventore di questo caffè.

E’ Demetrio Morabito, Mimmo per gli amici. E’ il più settimese dei calabresi o , se preferite, il più calabrese dei settimesi, fate voi.
Non più giovanissimo, già da qualche anno, ha problemi di deambulazione, ma non di spirito nè di parola.
E’ un frequentatore mattutino e, come tutti i personaggi che si rispettino, il suo posto è sempre quello. Tavolino in fondo a sinistra, schiena alla parete e volto rivolto verso l’entrata quasi a controllare chi entra e chi esce.
E questa è la sua poesia, anche lei in mostra, appesa alla parete, proprio sopra la sua testa.

Caro vecchio caffè

Ameno loco, detto “Caffè Pagliero”,
ricco d’arte, di musica e gaiezza;
gente distratta esprime il suo pensiero;
tappandosi le orecchie c’è salvezza.

  Gente che va e gente che viene,
         e gente che conversa allegramente;
il sangue però bolle nelle vene
          per chi parla … ma senza dire niente.

Uomini di cultura generale,
che buoni e cheti se ne stanno zitti;
se ascoltano di sport o di mangiare
dal congiuntivo vengono trafitti.

     Giovani un tempo, critici vecchietti,
           si danno un gran daffare a galleggiare,
che abbiano la barba o i baffetti
     ostentano sentenze a tutto andare.

Il padrone è distratto dai congegni
di macchine per foto e proiettori;
son le priorità dei suoi impegni;
il caffè poi …. l’aspetti delle ore.

Del commento di questa poesia a suo tempo fatto da Sergio Notario, mi piace riportare questa parte.  “….è un mitico caffè, con un altrettanto mitico personaggio che, più che gestirlo, lo interpreta……”.

Di altri personaggi vi racconterò la prossima volta.

 

CONCERTO di PASQUA 2007

domenica 15 aprile 2007

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Sabato 14 aprile nel teatro parrocchiale San Giuseppe Artigiano si sono esibiti dei cori piemontesi. Tutto questo è stato organizzato dalle associazioni cori “A.N.A. Baita Caviet” di Leinì, questi cori sono stati diretti dai maestri Francesco Sabatino e Silvano Di Natale. Hanno partecipato anche i cori “Tre Valli” di Venaria Reale, ed il coro del’Unitrè sempre di Venaria Reale, diretto da maestro G. Piscitelli.
Il salone era gremito di tante persone accorse numerose. I cori ci hanno fatto trascorere una bella serata in allegria, piacevole e rilassante. Tutto questo  si è  concluso con la premiazione dei cori e un omaggio alle dame in sala: una bellissima rosa rossa vellutata.Â