Ricordo natalizio
28 dicembre 2017…ricordo le festività natalizie della mia lontana fanciullezza…una famiglia, la mia, dove le scarse risorse erano centellinate per l’essenzialità …
Filomena Malacrinis
…ricordo le festività natalizie della mia lontana fanciullezza…una famiglia, la mia, dove le scarse risorse erano centellinate per l’essenzialità …
Filomena Malacrinis
“Il vero Natale avvenne nella povertà e nel silenzio”
“Impegniamoci a trovare tutti i giorni dell’anno
attimi di silenzio con Dio e azioni di amore verso i poveri”,
Mi chiedo e vi chiedo, noi cristiani prendiamo sul serio il Natale? Un 25 dicembre senza più alcun riferimento a Gesú Bambino è destinato a essere un giorno triste e melanconico. Come una festa senza il festeggiato. Un giorno in cui si sperimenta il vuoto e l’insoddisfazione che lasciano le cose quando da esse ci si attende che riempiano la vita. Non fermiamoci dunque alle luci ed agli addobbi. Non fermiamoci alla frenesia dei regali, andiamo oltre, e pensiamo alla notte in cui nacque Gesù. Una notte silenziosa, ma fatta di stupore e di fede. Una notte dove nel più povero e dimenticato dei luoghi dell’Impero Romano, a Betlemme, nacque un bambino, il Cristo.
Filomena Malacrinis
Michele Marzullo non c’è più.
Un amico ci ha lasciati.
Un amico generoso, sempre disponibile, è scomparso improvvisamente lasciandoci tutti esterrefatti. Nessuno di noi se l’aspettava e questo ci fa pesare di più la sua mancanza.
Ciao Michele
In questa estate 2016 appena trascorsa, un gruppo di iscritti all’Unitre di Settimo Torinese si è dato appuntamento ogni mercoledì alle ore 8.30 ( a parte le prime due uscite pomeridiane) davanti alla sede di via Buonarroti per passeggiate in bicicletta nei dintorni di Settimo alla scoperta di luoghi interessanti e forse ormai poco noti.
Ai primi appuntamenti il gruppo era numeroso, poi pian piano si è assottigliato a causa delle partenze per le vacanze ma è sempre stato caratterizzato da un’atmosfera allegra, quasi complice, accomunati come si era tutti dal desiderio di rilassarsi e divertirsi.
Le passeggiate hanno avuto come meta dapprima i dintorni di Settimo:Â il lago Orestilla, il parco fluviale del Po,la strada Cebrosa, il Fornacino.
Sono, questi, luoghi a me cari perchè risvegliano i miei ricordi di bambina e di ragazzina, quando in compagnia di mio papà andavo a far visita la domenica ai miei nonni ed agli zii che abitavano in cascine ora scomparse nella zona della ex fonderia Lucchini.
Pian piano queste uscite in bici sono diventate più lunghe fino a raggiungere Borgaro, San Maurizio, San Francesco al Campo, Rivarossa sulla Vauda, San Raffaele sulla collina, attraverso percorsi tra campi coltivati e cascine antiche ristrutturate che restituivano un’impressione di cura e di amore verso una vita rurale un tempo sinonimo di povertà ed emarginazione.
Alcuni percorsi sono stati decisamente”avventurosi” come quello che ci ha portati alla grotta dell’eremita nella zona di San Raffaele Cimena o quello della risalita del rio Crivella fino alla cascata.
Altri ancora hanno avuto un’impronta storico-artistica come quando abbiamo raggiunto la Mandria di Chivasso, l’abbazia di Fruttuaria a San Benigno e l’ultimo. il più lungo, che ci ha portati al Mausoleo della Bela Rosin a Mirafiori.
Siamo anche stati fortunati perchè tutte queste passeggiate sono state rallegrate da un bel sole, da un cielo azzurro e da una brezza piacevole.
Solo la penultima è stata…bagnata ma ugualmente divertente: sotto la pioggia lo spirito bambino si libera, attratto da pozzanghere e fango!
Per me è stata un’esperienza deliziosa: ho ritrovato l’allegria e la vivacità di quella bambina che gli eventi della vita a volte oscurano e che si rivela quando mi sento al sicuro tra amici.
Con la fine dell’estate ripongo la bici in garage, pronta a rispolverarla con piacere all’inizio della prossima bella stagione per altri itinerari piacevoli ed interessanti in compagnia degli amici dell’Unitre.
Mariella Bellino
Vita sempre più difficile per chi usa la bici in città .
L’ultima variazione al traffico ha messo in crisi coloro che per spostarsi usano le due ruote invece della macchina. Poniamo il caso di un anziano che usa la bici per la spesa che dalla zona pedonale debba recarsi nei negozi in via Torino oppure che per qualsiasi altro motivo debba recarsi in via Giotto o via Carducci, rispettando la segnaletica dovrebbe andare fino in via della Repubblica giungere fino alla rotonda della Provinciale e tornare indietro verso il centro, oppure passando per l’unica altra alternativa e cioè viale Piave e via San Mauro ma è ancora più impegnativa.
Alla faccia dell’incentivazione all’uso della bici in città !
Soluzioni ce ne sarebbero: riconoscere ai ciclisti la classificazione di pedoni, d’altronde per andare avanti usano i piedi, liberi di usare marciapiedi, logicamente nel rispetto dei pedoni, o in via subordinata tracciare una striscia bianca e creare una pista di un metro di larghezza che dalla zona pedonale arrivi all’inizio di via Torino sul marciapiede della Standa e da qui sulla sede stradale a destra fino alla fine del senso unico.
Speriamo che finite le vacanze estive i nostri amministratori trovino la soluzione.
Nando
Buongiorno. Innanzi tutto vorrei presentarmi: mi chiamo  Emanuela Ferrero, sono settimese di adozione e non sono ultrasessantenne. Esercito la professione di casalinga ma, arricchisco le mie giornate con svariate attività che svolgo con soddisfazione.  Una, fra le tante, è quella di collaborare per l’Uni3, un’associazione molto conosciuta sul territorio e anche molto apprezzata e del cui Direttivo sono venuta a far parte un anno fa. Sono molto felice di essermi inserita in questo blog. E’ una nuova esperienza e mi accingo ad affrontarla con molto entusiasmo.  Dunque, adesso sapete che ci sarò anche io e che, a partire da oggi, potrete leggere tutto quello che avrò modo di osservare, vivere e sperimentare relativamente alle varie attività della nostra Settimo. A presto. Un caro saluto a tutti. Emanuela Ferrero
La mattanza
La Primavera di quest’anno sarà ricordata per la battaglia contro il verde.
All’ingresso/uscita della Tangenziale (SR 11) di Settimo è stata fatta pulizia degli arbusti cresciuti spontaneamente, giusto, però insieme agli arbusti sono stati tagliati alberi di grosso fusto che nel punto dove erano non davano fastidio a nessuno, anzi contribuivano a ossigenare l’ambiente. Altri misfatti sono stati perpetrati sulla strada che dalla Cascina Isola porta ai Mezzi Po. Appena dopo il ponte della tangenziale vi erano due querce secolari sul ciglio della strada, da un giorno all’altro sono scomparse senza spiegazioni, e per coprire il malfatto, il ceppo è stato coperto con dei vecchi materassi. Io non so il motivo perché siano state tagliate, qualcuno dirà che erano ammalate come si era detto quando, anni fa, volevano tagliare gli alberi di piazza della Libertà che per fortuna la popolazione è intervenuta in tempo e ha salvato alcuni alberi che a distanza di una ventina di anni sono ancora più vivi e vegeti che mai.
Altra quercia secolare scomparsa quella posta al centro della rotonda che sulla strada di San Mauro porta al Parco della Mezzaluna, una quercia che alla base misurava all’incirca un metro di diametro.
Chissà se qualcuno avrà una spiegazione plausibile a questo scempio, nel frattempo speriamo che l’accetta e la sega del boia siano fermate.
L’uscita in bici di questa settimana ci ha portato a visitare le risaie del torinese e precisamente alla Piana di San Raffaele. Quest’anno sono molto ridotte forse per via della rotazione nelle coltivazioni però è sufficiente per farsi un’idea dei passaggi di acqua nei vari terrazzamenti.
Strada facendo abbiamo fatto una visitina ad una cappella rupestre, abbandonando momentaneamente le bici per inerpicarci nel bosco fitto di rovi spinosi e terreno scivoloso. Per fortuna tutti i partecipanti erano dotati di fisico sportivo e così si è concluso tutto in modo soddisfacente.
Nel periodo estivo all’UNI3 di Settimo tutti i mercoledì mattina sono dedicati alla conoscenza del territorio. Avendo constatato che la maggior parte dei cittadini non nativi della nostra città che pur vivendo da parecchi anni in Settimo non conoscono i dintorni, si è pensato di andare a visitarli con il mezzo più idoneo ed ecologico: la bicicletta. L’iniziativa ha destato molto interesse e curiosità per la scoperta di sentieri e stradine che molti ne ignoravano l’esistenza.
Abbiamo atteso pazientemente parecchi mesi perchè ci sistemassero il sottopassaggio di via Lejnì, finalmente la settimana scorsa è stato consegnato alla città . Il passaggio pedonale finalmente è accessibile alle carrozzine  e alle carrozzelle per inabili e anche, con le bici per mano, per chi ha problemi a percorrere il sottopasso in bici dove passano anche le macchine.
Purtroppo le cose semplici sembra che non si possano fare, ci deve sempre essere qualcuno che deve creare problemi. Da quando è stato fatto il sottopasso si è sempre circolato in bici, anche con buche e fossi sulla carreggiata, ora che la strada è liscia come un biliardo qualcuno ha pensato bene di vietare la circolazione ai ciclisti. Non si conosce la motivazione, ma se qualcuno tirasse in ballo la pericolosità penso che allora si dovrebbe vietare la circolazione in quasi tutte le strade di Settimo diventate strette per creare parcheggi per le auto.
Tutto questo contrasta con le  iniziative del Comune per incentivare l’uso della bici, vedi la creazione della Ri-Ciclistica all’ECOMUSEO. Con i divieti non si incoraggia la gente ad usare un mezzo ecologico e salutare.
Non vorrei che nel caso del sottopasso si fosse privilegiato l’aumento di velocità per le auto all’uso della bici, da quando percorro questa strada gli unici incidenti che ho avuto modo di vedere io, erano esclusivamente  tra auto.
Speriamo che ci sia un ripensamento.