…ricordo le festività natalizie della mia lontana fanciullezza…una famiglia, la mia, dove le scarse risorse erano centellinate per l’essenzialità …dignitosamente, quasi con austerità … nel pranzo di Natale, di Capodanno e della Epifania..,alla nostra tavola, si aggiungeva, sempre,una mia coetanea, ospite della “Casa di carità ”…era l’ospite privilegiata…la mia mamma serviva lei per prima e a lei spettava la parte più gustosa della pasta ripiena e le premure più affettuose! La sua presenza certificava la festa…ricordo, ad ogni approssimarsi delle festività natalizie, i suoi occhi vivaci e i suoi capelli quasi rapati…Un senso di fastidio al pensare alla nevrosi che presto ci assalirà …all’uragano di “pensierini”…di luminarie…di cenoni…al vortice pagano che ci avvolgerà …e penso con nostalgia a quella lontana e gustosa pasta ripiena…alle “grispelle” ancora calde…a qual povero pranzo natalizio reso santo e lieto da quegli occhi vivaci e da quella testa quasi rapata…
Filomena Malacrinis