Archivio di aprile 2008

Celebrazione Messa-Africana

lunedì 28 aprile 2008

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Domenica 4 Maggio alle ore 10, nella Parrocchia San Giuseppe Artigiano, verrà celebrata la Santa Messa in stile (Africana) in onore del Reverendo Don Joaò Nadambi Capita per aver compiuto 50 anni e ringraziare Dio per avere conseguito la Laurea in Dottorato Liturgico Spirituale. L’eucarestia sarà animata da un gruppo di giovani ragazzi Africani giunti da Roma per questa occasione i quali si esibiranno in canti e danze Africani, così come vuole la loro tradizione,dall’inizio alla fine della Santa Messa.

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“SETTIMO NON INCENERIRE”

lunedì 28 aprile 2008

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Sabato 19 Aprile, si è svolta a Settimo la manifestazione del Comitato “Settimo non Incenerire”, con lo scopo di sensibilizzare e portare all’attenzione dei cittadini le conseguenze della costruzione di un inceneritore a Settimo.

Partita da Via Milano, la manifestazione è approdata in Piazza del Municipio.

Una partecipazione numerosa di cittadini, agricoltori con i loro trattori.

Il comitato ha raccolto finora 5000 firme per la delibera che candida Settimo alla costruzione del secondo inceneritore nella provincia di Torino; il primo sarà costruito al Gerbido.

Durante la manifestazione è stato comunicato che le firme sarebbero state consegnate al Sindaco nella giornata di Lunedì 21/4.

Era presente Nevio Perna di Legambiente che ha ricordato come la situazione della provincia di Torino non sia paragonabile a quella di Napoli e come sia importante intensificare la raccolta differenziata. Proposte alternative di Legambiente sono al vaglio del Politecnico.

Si è proseguito con uno spettacolo dal titolo “MI RIFIUTO” con la partecipazione di Alberto Melis, regia di Agnese Molinaro, testi di Fulvio Vergani.

Spettacolo che ha posto l’accento di come si possano riciclare quelli che noi dichiariamo rifiuti e portato in evidenza le 5 “ERRE” da perseguire: RIDURRE – RIUSARE – RACCOGLIERE – RECUPERARE – RICICLARE.

Spettacolo che ha avuto l’attenzione di tutto il pubblico: grandi e piccoli.

In questo periodo, per i primi 50 anni di Settimo Torinese elevata a rango di Città, si vedono appese ai balconi delle case le bandiere inviate dal Comune con la scritta “Settimo bella da vivere”. Una considerazione mi viene da fare: E POI? PER I PROSSIMI 50 ANNI SETTIMO SARA’ ANCORA BELLA DA VIVERE?

I FUTURI ARTISTI

sabato 26 aprile 2008

 Una storia per Romeo e Giulietta

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I ragazzi dello spazio Giovani, in occasione della festività di San Giuseppe Artigiano di Settimo Torinese, organizzano uno spettacolo all’aperto, da tenersi venerdì 2 Maggio alle ore 21 presso la scalinata della Parrocchia in via Cuneo 2, si esibiranno nello spettacolo: “Una storia per Romeo e Giulietta” a cura di Elena Ruzza. Assistente alla composizione scenica Liliana Costanzi. Conduzione canti Cinzia Leccese Organizzazione e coordinamento Micaela Magagnin. Lo spettacolo è gratuito. Speriamo in un pubblico numeroso. 

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Una notte col naso all’insù

venerdì 25 aprile 2008

CRONACA DI UNA GITA CON L’UNITRE ALL’OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI ALPETTE

sotto la volta celeste

Che bello! Si parte per Alpette; si va all’Osservatorio astronomico di Alpette.
La partenza in pullman è prevista per le ore 19,30 del 17 marzo, Organizzazione Unitre di Settimo: una garanzia!
Una buona occasione per stare insieme con gli amici, parlare del più e del meno, e ridere di gusto.
Serata fresca ma splendida, limpido il cielo: le premesse sono allettanti.
Alle 19 e 30 siamo preoccupati per la assenza di una coppia di iscritti alla gita; alle 19 e 40 si parte.
Una bella comitiva di 30 persone, con al seguito il nostro bravo docente di astronomia, Marcello Autino.
Poco dopo la partenza, già nel bel mezzo del chiacchiericcio generale, Emilio, il nostro “capo pullman” richiama la nostra attenzione proponendo un gioco molto impegnativo.
Tiene stretto nella mano un sacchetto di plastica contenente delle ottime caramelle.
Si tratta, ci spiega, di valutare la quantità numerica o, a scelta, il peso netto delle caramelle contenute nel sacchetto. Un bel problema, che però permetterà al vincitore di portarsi a casa tutto il sacchetto di caramelle.
Decidiamo all’unanimità che è preferibile la valutazione del peso in grammi. E così viene fatto.
Il sacchetto comincia a passare di mano in mano e soppesato dai concorrenti con la massima cura.
Emilio annota su apposita distinta, il peso dichiarato da ciascun partecipante al gioco.
Certo le valutazioni del peso netto risultano molto varie, rientrando in una forbice che va dai 200 grammi dichiarati da uno ai 1200 dichiarati da un altro.
Ma tant’è!
Le caramelle, come da regolare scontrino fiscale, pesano 613 grammi.
La vittoria viene assegnata ad un partecipante che aveva dichiarato un peso di 615 grammi; davvero molto bravo ed anche molto gentile, stante che, poi, procede alla distribuzione delle caramelle oggetto della vincita, a tutti i partecipanti.
E così giocando è trascorsa già più della metà del viaggio e si arriva a Courgnè, dove la strada asfaltata si inerpica tortuosa, fra betulle e castagneti, fino ad Alpette.
Per tutta durata della salita il buon Nando si piazza in posizione strategica panoramica sul pullman, perché conta di vedere ancora la volpe che qualche anno prima, durante una analoga gita, attraversò la strada!
Arriviamo al Alpette alle ore 21 circa.
Alpette, grazioso paesino all’inizio della Valle Orco, a 975 metri sul livello del mare, alle porte del parco nazionale del Gran Paradiso, circa 300 abitanti, gli alpettesi.
Gianantonio

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Concerto

mercoledì 23 aprile 2008

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Domenica 4 Maggio alle ore 21, gran concerto presso la Parrocchia San Giuseppe Artigiano via Cuneo 2 in Settimo Torinese. Si esibisce il coro Santa Cecilia di Torino e quello parrocchiale, saranno eseguite musiche di Verdi, Rossini, Bizet Haendel. I solisti sono: Soprano Bruna Cima, mezzo soprano Bruna Cantore ed Elisabetta Piana, i tenori Ubaldo Cuccato e Mario Pennacchio, il baritano Sergio Benzi. Al pianoforte si esibisce il maestro Andrea Turchetto, direttore del coro maestro Sergio Benzi. Presenta il tutto Lalla Pennazio.

Ingresso gratuito.

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Amici Romania Forum

lunedì 14 aprile 2008

A Settimo è nata una nuova associazione di promozione sociale, denominata “Amici Romania Forum”.
Il suo scopo è quello di favorire l’integrazione del popolo romeno e nello stesso tempo di far conoscere la Romania agli italiani.
Dal prossimo mercoledi’ 16 aprile, verranno proiettati dei film romeni con relativi sottotitoli in italiano, presso l’Enaip di via Cavour alle ore 20.

Ulteriori informazioni, possono essere chieste anche presso Casa dei Popoli di via Matteotti.

Il riferimento web è invece http://www.amici-romania.it/ duvet san francisco buy test

I miei “Mi ricordo”. La bicicletta.

sabato 12 aprile 2008

 Ho deciso di riprendere ad annoiarvi un po’ con i miei ricordi di bambino. Dopo le estati al mare eccovi la mia prima bicicletta.

Sempre mio nonno, mi regalò la mia prima bicicletta. La comprò a Bordighera e se la caricò sul treno quando venne a trovarci a Torino.
Noi andammo ad aspettarlo alla stazione e non sapevamo della bicicletta, almeno io non lo sapevo, perciò immaginate la mia sorpresa e la mia gioia. Solo che  io non ci sapevo andare, così io e il nonno ce ne tornammo a casa a piedi, da Porta Nuova alla Barriera di Nizza, spingendola a mano.

Questa era una biciclettina adatta alle mie misure, avrò avuto otto anni, ma pesava come se il telaio fosse fatto di tubi pieni. Non era nuova, anzi era decisamente vecchiotta, color rosso ruggine, o forse era solo coperta di ruggine rossa. Sulla ruota davanti, non avendo evidentemente trovato un copertone della misura giusta, avevano montato il copertone di una ruota normale, tagliato, ridotto di diametro, con le estremità accavallate e cucite lateralmente con lo spago. Durante il tragitto dalla stazione a casa, spingendo e inciampando nei pedali, malgrado il “tum-tum” che faceva la ruota davanti quando saltava per la giunta del copertone e la fatica, io ero felice come una Pasqua.

Imparai piano piano ad andarci sopra. Il solo luogo decente per esercitarmi era però il marciapiede, perchè (ricordate?) la via era lastricata di ciottoli della misura variabile tra uova e mele.
Il marciapiede era in leggera discesa e finiva contro una siepe di ligustro che lo sbarrava completamente.

La parte più difficile era scendere dalla bicicletta senza cadere quando decidevo di fermarmi. La bicicletta non era grande, ma io ero più piccolo ancora di lei e i piedi arrivavano a malapena sui pedali.

Qualcuno mi disse che il sistema migliore per scendere era quello di frenare di botto e saltare giù dalla bici scavalcando il tubo.
E così feci! Solo che non tenni conto del fatto che il marciapiede era un po’ in discesa e che, dei freni, funzionava solo quello davanti. Risultato: arrivai alla fine del marciapiede un po’ troppo veloce, frenai con tutta la forza che avevo, la bicicletta si impennò sollevando la ruota posteriore e mi scaraventò dentro la siepe.
Nulla di rotto, se non il mio orgoglio! Anche perchè quel disgraziato che mi aveva consigliato quel metodo di fermata, si stava rotolando a terra sbellicandosi dalle risate.

Non mi arresi, naturalmente,.. ma questa è un’altra storia. Arrivederci.

Scarpinata nei sentieri di Superga come si faceva una volta

sabato 12 aprile 2008

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SCARPINATA AL COLLE DI SUPERGA
Proprio il giorno del cambio dall’ora solare a quella legale; bella idea; con un’ora di sonno in meno e sveglia anticipata!
Ritrovo a San Mauro, ore 8,45 e partenza per la scarpinata da Sant.Anna.
Il ritorno è previsto per il pranzo.
Siamo fortunati: il cielo è quasi sereno ed il sole, sia pur pallido, comincia a riscaldare un pò.
Zainetti leggeri e racchette al seguito e via, direzione Superga.
Si parte dai 211 metri s.l.m. di San Mauro, l’antica Pulchra Rada, per raggiungere i 670 metri del colle di Superga; tempo previsto un’ora e mezza circa.
Percorriamo un tratto asfaltato, la via delle pietre, per deviare, poco dopo, in direzione del sentiero 62, detto il “sente’ dij aso” e qui inizia la vera scarpinata, in mezzo al bosco.
I lati del sentiero sono incorniciati, a destra e sinistra, da tantissimi fiori variopinti, dalle splendide violette dai mille colori, alle margherite, ai denti di cane, alle polmonarie; la stradina è ancora cosparsa di foglie ingiallite che ricordano l’inverno appena trascorso.
Gli alberi, ancora nella fase iniziale di crescita del fogliame, sembrano leggeri leggeri e trasmettono la netta sensazione del loro imminente magico sviluppo e della potenza viva della natura.
La camminata procede spedita, anche perchè gli esperti presenti nel gruppo, che sono più d’uno, decidono di volta in volta, al presentarsi di biforcazioni, la direzione da prendere.
Arriviamo in vista della basilica di Superga che, a causa del sole che ci si presenta frontale, riusciamo e vedere unicamente quale sagoma nera che staglia nel cielo luminoso.
Attraversiamo il sottopasso della “dentera”, proprio mentre il trenino sta per partire.
Arrivati sul piazzale della basilica ci riposiamo un pochino, mangiamo qualche biscotto e ci dissetiamo; alcune foto ricordo ai piedi della basilica.

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Il piazzale è colmo davvero di visitatori vocianti. Molti i pullman, le auto ed anche le mountain bike.
Dobbiamo però preseguire subito per il ritorno, memori del famoso detto: “Quand che Superga a l’ha ‘l capel, o ch’a fà brut o ch’a fà bel; quand ch’a l’ha nen d’autut, o ch’a fà bel o ch’a fà brut”.
Un segno di croce davanti alla basilica, un saluto ed un pensiero deferente, poi, davanti alla lapide che ricorda la scomparsa del Grande Torino.

Ritorno.
Natutralmente imbocchiamo un sentiero diverso dall’andata; prendiamo la via che porta alla strada della rocca e dei sabbioni.
La nostra attenzione è ora rivolta alle molteplici varietà di erbe sevatiche commestibili, di cui la collina è piena.

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Il “luvertin” o germoglio del luppolo, lo troviamo che s’arrampica lungo i tronchi di alberi e arbusti e ne raccogliamo una certa quantità.
Naturalmente c’è subito chi enuncia ricette prelibate; eccone una:
Tajarin al luvertin:
– lavare e tagliare il luvertin
– far soffriggere in padella con poco olio d’oliva, uno spicchio d’aglio e un pò di peperoncino
– a parte fare solo scottare il luvertin in acqua
– cucinare i tajarin in acqua salata
– mettere i tajarin direttamente in padella e aggiungere il luvertin precedentemente scottato e una noce di burro, facendo saltare il tutto
– servire con abbondante parmigiano reggiano o grana padano
– vino rosso fermo e, buon appetito!

Il luvertin risulta squisito anche se preparato come per gli asparagi.

Per non essere da meno un altro compagno del gruppo ci ricorda la ricetta della frittata al luvertin:
-Ingredienti:
-cinque uova, luvertin a piacere, burro o olio e sale
-lavare il luvertin, asciugarlo bene e tagliarlo a pezzettini
-sbattere le cinque uova con il sale
-mettere nella padella una noce di burro o un pò di olio d’oliva
-mettere il luvertin in padella per pochi minuti, mescolando (volendo si può aggiungere cipolla tagliata fine)
-versare il composto di uova nella padella, cuocere, rivoltando la frittata.

Dopo un pò troviamo anche la piantina del silene detto anche cavolo della comare o erba del cucco.
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Si tratta di un’erba spontanea prelibatissima, che ha le stesse proprietà degli spinaci, ma dal sapore molto più delicato.
C’è chi ci informa che il silene cotto in acqua e condito semplicemente con un filo di buon olio d’oliva, può servire da contorno ad uova o altre pietanze.
Può essere passato in teglia, come per gli spinaci.
Sempre a proposito di silene c’è chi ci enuncia la ricetta del risotto, eccola:
-lavare il silene e cuocerlo per pochissimi minuti
-cuocere il riso nell’acqua di cottura del silene aggiungendo, a cottura avanzata, il silene stesso ed alla fine, molto parmigiano reggiano o grana padano.

Non sfugge alla attenzione dei buongustai la presenza del tarassaco o cicoria matta, anche detto dente di leone.
C’è chi ci ricorda che le foglie giovani e fresche si possono mangiare crude assieme all’insalata.
Il tarassaco è ottimo anche cotto alla maniera degli spinaci.
Inoltre i boccioli dei fiori, sotto aceto, sono buoni come i capperi: provare per credere!

C’è infine chi ci fa notare la presenza del tassobarbasso, raccomandato, come infuso, per la cura di varici, calcoli renali e infiammazioni in genere.
E, al tassobarbasso, allunghiamo il passo!

Le sorprese, però, non sono finite.Infatti, poco dopo una curva del sentiero, ci si presenta, ancora parzialmente nascostra fra gli alberi, la bella torre di Moncanino, edificio in stile neogotico, interamente in mattoni, costruito verso la metà del 1800: è alta 52 metri, sormontata da un angelo metallico che indica la direzione del vento.
Poche curve ancora e la torre troneggia libera da ogni ostacolo, per il piacere dei nostri occhi.

E come se le meraviglie non dovessero mai finire, poco più avanti, chiusi in appositi recinti, ci aspettano tre begli esemplari di struzzo, due cammelli ed anche una zebra; e forse non abbiamo visto tutto!

L’ultima immagine, ormai in prossimità del centro abitato di San Mauro, è un meraviglioso prato scosceso, con erba verdissima, cespugli gialli ed un vecchio ponticello in legno che sovrasta un piccolo fosso.
Scorcio

Arriviamo a San Mauro ed ognuno raggiunge la propria vettura.
E’ stata un’altra bella gita. Alla prossima.
Gianantonio

LA BIBLIOTECA “CESARE GASTI”

mercoledì 9 aprile 2008

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Si deve a Cesare Gasti, insegnante elementare dell’inizio del ‘900, la prima rudimentale formazione di una piccola biblioteca in una delle sedi scolastiche dislocate sul territorio di Settimo Torinese.
Nato a San Salvatore Monferrato, si trasferì ben presto a Settimo Torinese dove, sin dal 1896, potè svolgere l’attività di maestro elementare nelle classi di terza, quarta, quinta e sesta. Nel 1906 fu nominato direttore didattico e dal 1910 ricoprì la carica di ispettore scolastico. Morì a Settimo Torinese nel 1913, all’età di quarantadue anni.

Provando ad immaginare quali fossero le difficoltà dei primi anni del ‘900, dove esisteva prevalentemente una società contadina, in cui anche i bambini erano impegnati a contribuire all’andamento famigliare, e in cui la percentuale di analfabetismo era ancora molto elevata, ecco che la formazione di una biblioteca poteva certamente contribuire a divulgare un più grande desiderio di conoscenza, in quegli alunni che cercavano in essa la possibilità di migliorare le proprie condizioni di vita legate sia alla fatica fisica che all’espansione della mente.
Esisteva anche un’altra biblioteca sin dal 1909 nell’allora Società Operaia.

Si dovrà attendere il superamento di due guerre mondiali e la trasformazione dell’originaria società agricola in industriale, maturata grazie all’insediamento di numerose industrie in loco, quali: CEAT, FIAT, GIUSTINA, MONTECATINI, PIRELLI, L’OREAL, UNIVERSAL, le varie fabbriche produttrici di penne, ecc. prima di arrivare alla costituzione della Biblioteca Civica Settimese, istituita nel 1963 nei locali dell’ex forno pubblico di via Mazzini ed intitolata allo stesso Cesare Gasti, trasferita poi nel complesso scolastico di Via Buonarroti.

L’istituzione della Biblioteca, dedicata a Gasti, fu indubbiamente il frutto delle modifiche sociali ed istituzionali che proprio in quegli anni interessarono il territorio settimese: nel 1958, infatti, Settimo Torinese venne giuridicamente denominata “Città”, e proprio a seguito di tale nuova identità, la giunta comunale, cercò di dare maggior impulso alla cultura, rivolgendo le proprie attenzioni alla Biblioteca ed attivadosi nella ricerca di una nuova sede.

La nuova sede avrebbe dovuto essere un luogo di sperimentazione e di aggregazione culturale, prevedendo tra le sue attività anche l’organizzazione di convegni, conferenze, mostre, dibattiti: una serie di iniziative, quindi, che testimoniavano l’impegno di una neonata città in costante e crescente espansione.

Tra il 1959 ed il 1968, la città di Settimo dovette far fronte ad una crescita esponenziale dei suoi abitanti: da 18.000 passò a 36.000 cittadini, che crebbero ulteriormente nel 1971 fino a 43.000.

Il primo passo verso la nuova sede fu determinato dall’acquisto di un terreno per la costruzione della nuova struttura.

Nel Gennaio del 1966 ne fu commissionata la progettazione all’architetto Dario Berrino ed il 1° Ottobre del 1969 i Settimesi poterono accedere al nuovo edificio.
I lavori permisero di dare vita ad una struttura moderna, dotata al pian terreno anche di una ludoteca, di un’emeroteca, una sala di lettura e nel seminterrato vennero adibiti spazi per conferenze, dibattiti a scopo culturale e politico.
Ora dopo quasi quarant’anni, anche la biblioteca sente l’esigenza di rinnovarsi come spazi, tecnologia, confort: è in costruzione una una nuova biblioteca che sorgerà sempre a Settimo, in via Torino nella ex zona Paramatti che entrerà in servizio fra circa un anno.

Informazioni tratte da:
“La città Solidale. Per una storia dei servizi sociosanitari nell’area metropolitana torinese”
di Silvio Bertotto.

Pericoli per cittadini (viabilità)

sabato 5 aprile 2008

Incrocio del parco, strettoia, svolta a sinistra , parcheggio.

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Trovandomi di ritorno dal parco fluviale del po e, volendo attraversare via fosse Ardeatine per recarmi al parco De Gasperi, mi sono imbattuto in un muro di automobili che percorrevano la stessa via tanto da destra che a sinistra, tutto questo perchè delle auto dovevano svoltare a sinistra per recarsi in via san Mauro. Visto la strettoia, le bici che provengano dal parco fluviale, mi domando se non sarebbe possibile istallare dei dossi e delle strisce pedonali ben visibili, in modo da rallentare la velocità delle auto specie nel pomeriggio e nelle giornate di sabato e domenica onde evitare dei possibili incidenti per ragazzi è anziani. Istallando dei cartelli con dei limiti di velocità ridotti.

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parcheggio insufficiente.