Archivio di febbraio 2011

la cosa imposta.

domenica 27 febbraio 2011
L’ospedale di settimo
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Questa struttura ospedaliera costruita da una società Francese e in secondo tempo comperata dalla regione Piemonte, dal comune di Settimo Torinese e in parte dalla coperativa Frassati e dalla USL. Oggi in attività per i ricoveri di lunga degenza per riabilitazione e patologia. Il giornale “La Voce” di Settimo riporta dell’arrivo di nuovi servizi, come Tac, risonanza magnetica tutta la diagnostica visiva e in più la cardiologia, la geriatria, l’oculisica, l’ortopedia ecc…. Il tutto per il cittadino benestante perhè queste prestazioni sono tutte a pagamento, e con ciò in barba al contribuente. Ricordiamo le promesse fattoci dalle autorità regionale e comunale per un pronto soccorso solo in parte come, il punto verde e giallo provvisorio con l’apertura vera e propria di un pronto soccorso in futuro. Ma quando?

Inno di Mameli

domenica 27 febbraio 2011

Quando andavo a scuola io, quasi un secolo fa, ce lo facevano cantare. Adesso si usa ancora così?

Nando

[youtube]o7pmy-u1awI[/youtube]

SOGNI

sabato 26 febbraio 2011

In data 22/2/2011 leggo sul quotidiano LA STAMPA  a tutta pagina  il sogno di un canditato Sindaco per la città di Torino:

” Ho un sogno, il centro tutto pedonale”

Tempi di attesa per una visita reumatologica:

Settimo Torinese  :    non c’è questa specializzazione.

Torino                       :    Febbraio  2012

(attesa anni 1)

Ivrea                          :    Maggio      2011

Ovviamente si sceglierà  Ivrea  oppure la visita privata.

Sogno di una cittadina candidata ad ammalarsi (non per scelta)

“Sogno una Sanità pubblica efficiente ed efficace” e penso sia un sogno comune di molti cittadini.

8 Marzo festa della donna

mercoledì 23 febbraio 2011

Donne è giunta l’ora di scendere in piazza.
Premetto che la scrivente è una Donna di quelle che, come si suol dire : per tirare avanti ha dovuto stringere la cintura, non tanto per essere trandy ma ,
per non far scendere giù i pantaloni.
Ritengo che è giunto il momento di far sentire il rumore della foresta che cresce.
Quando la foresta cresce si fa sentire e vedere.
Se noi che la pensiamo in un ” certo ” modo continuiamo a non farci sentire dovremmo chiederci se realmente siamo una foresta che cresce o solo dei piccoli bonsai che non faranno ombra e non produrranno MAI ossigeno. Non sono pessimista ma credo sempre più che i tempi di coscienza realista della situazione e di chiare prese di posizione sia sempre più urgente.
Se veramente amiamo il mondo, la storia e i nostri figli DOBBIAMO prendere parte attiva al costruirmi della storia.
Ci sono forme di onestà che si stanno consumando in ambienti lontani dalle mafie ufficiali.
Ci sono situazioni di compromesso che stanno diventando una porta spalancata al male.
Risposte concrete, questo ci chiede la storia. Questo siamo chiamati a dare, questo vorremmo poter trasmettere ai nostri figli, nipoti.
E ora godiamoci questo video, ringraziando VIVAMENTE quegli uomini che ancora oggi, esaltano i valori della DONNA.
Grazie, Buon tutto a tutti

Filomena     [youtube]http://www.youtube.com/watch?v=5PpMRD6Pkfo[/youtube]

Libia, rivolta in attesa

mercoledì 23 febbraio 2011

“L’inevitabile non accade mai, l’imprevedibile sempre” diceva Keynes. L’atteggiamento di chi considera lo svolgimento delle cose future un copione inevitabilmente già scritto è l’atteggiamento dei conservatori, con tutto il sussiego di chi crede che le cose umane siano sempre andate in un certo modo e sempre andranno nello stesso modo”.
Questo è il genere di atteggiamento che l’Europa tutta ha avuto particolarmente verso i popoli arabi: “inevitabile” la staticità dei regimi egiziano, tunisino, libico; “inevitabile” la presunta immaturità dell’opinione pubblica araba; “inevitabile” una certa misura di autoritarismo, per gente sempre così influenzabile dalla religione e da altri atteggiamenti irrazionali.
Questo paternalismo criptorazzista, da un lato non spiega nulla dei Paesi arabi, che sono società complesse, con un accumulo millenario di culture e competenze, con gusti e stili di vita così civilmente mediterranei, con una storia politica sfortunata e con un processo di costruzione istituzionale giovanissimo, di pochi decenni. Dall’altro lato, spiega bene l’ideologia europea (nel senso più vero e classico della parola, cioè quello della falsa coscienza che maschera interessi e profitti): lasciare i vicini di casa arabi nell’arretratezza, ha consentito di gestire affari, petrolio, vendite di armi.
Naturalmente, c’era un modo migliore, non solo sul piano morale, ma anche su quello dell’efficienza: per esempio, pagare 5 miliardi di euro a Gheddafi per arginare una presunta ondata di clandestini, facendosi complici di un regime autoritario e delle sue molteplici violazioni del diritto e dei diritti, era una buona idea solo nella testa di un leghista, con tutti quei denari si poteva mettere a regime un sistema di controllo dei clandestini umano, efficiente e trasparente (e anche di doverosa accoglienza dei profughi e dei rifugiati spinti da reali ragioni di protezione umanitaria e di violazioni dei diritti umani!). Ma non potevamo aspettarci intelligenza dai leghisti, né serietà da Berlusconi e dal suo passacarte Frattini: capirai, qualche volenteroso diplomatico avrà pure messo nella cartella le carte sui diritti umani, sui problemi strategici, ma quello gli ha raccontato dell’harem, del bunga bunga, ed è finita in caciara…
Dobbiamo però ammettere che i conservatori europei hanno avuto i loro migliori alleati nei riformisti europei, che non hanno sostenuto con la dovuta convinzione nessuna riforma. Anche il socialismo europeo ha dato per assunto quella “inevitabilità” della condizione dei popoli arabi che inevitabile non era.
E allora quei popoli hanno fatto da soli (meglio!). Che cosa, le riforme? Ma no, hanno fatto la rivoluzione, proprio così! Tra conservazione e riforme, non ve lo ricordavate forse, ma c’è anche quest’alternativa. E’ l’imprevisto della Storia che costringe a cambiare punti di vista e a riconsiderare in tutta fretta i nostri elenchi di cose inevitabili.

“La flagellazione di Cristo” di Piero della Francesca

sabato 19 febbraio 2011

  "La Flagellazione di Cristo" di Piero della Francesca - Urbino - Galleria Nazionale delle Marche

La flagellazione di Urbino è stata realizzata tra il 1444 e il 1469, ovvero fra l’interruzione dei dipinti di Arezzo. La scena si svolge all’interno di un’architettura classica e rinascimentale, con la scacchiera del pavimento e i cassettoni del soffitto che contribuiscono a dare l’impressione della profondità. Infatti la tavoletta, nonostante le su dimensioni ridotte, mostra grandi spazi grazie all’applicazione magistrale della prospettiva. La luce provenendo da due punti differenti, da sinistra e da destra, illumina anche il riquadro del soffitto sotto cui è collocato il Cristo. La  forza straordinaria dell’arte di Piero consiste nell’avere connaturato il colore, che in lui è immediatamente luce, con la forma, fino a fargli assumere valore plastico. Tutta la scena è bloccata ed immobile: tale impressione è accentuata dall’uso di una luce, chiara e diffusa, derivante dal Beato Angelico, ma che di fatto non ha più alcun valore religioso. La composizione è molto equilibrata: all’ambiente chiuso di sinistra corrisponde a destra un ambiente aperto; agli uomini attorno a Cristo corrispondono quelli in primo piano che con molta probabilità sono il cardinale Bessarione, Buonconte da Montefeltro e Giovanni Bacci, caratterizzati da una gestualità “congelata”in una specie di vitalità sospesa. Lavorando a Urbino e Ferrara, Piero della Francesca diffonde i risultati della sua ricerca e allo stesso tempo entra in contatto con gli artisti fiamminghi attivi in quelle corti e da essi apprende le loro tecniche. Piero della Francesca elabora una sintesi tra il rigore prospettico di Paolo Uccello, il plasticismo di Masaccio e, la luminosità chiara e diffusa di Beato Angelico.

Gianfranco D’Angelo

Giustizia sociale

domenica 13 febbraio 2011

Una domanda che mi sono sempre posto fin da quando, ragazzino tredicenne, sono stato catapultato nel mondo del lavoro e di conseguenza a contatto con i problemi di tutti coloro che giornalmente sono costretti a fare i conti per sopravvivere dignitosamente, è quella della dirigenza del nostro paese: come possono conoscere i problemi e le difficoltà  della gente se le loro entrate sono dieci e più volte superiori a quelle della parte più fortunata della popolazione che vive del proprio lavoro?  Per non parlare di chi il lavoro non ce l’ha proprio.

Una proposta saggia io ce l’avrei: se un lavoratore, di cultura media, con uno stipendio che si aggira tra i mille e milleduecento €uro riesce a mantenere una famiglia di tre o quattro persone, sicuramente coloro che hanno una cultura “superiore” come un dirigente, un deputato o senatore ecc., elargendo loro uno stipendio doppio di quello di un operaio,  con le varie esenzioni di spese di viaggio, potrebbero  vivere agiatamente con il vantaggio di capire meglio i bisogni del popolo e di conseguenza tenerne conto al momento di legiferare.

Sarebbero molti  i vantaggi per la nazione: più giustizia sociale,  la gente ricomincerebbe a fare politica per passione  non più per danaro  di conseguenza alla guida dello stato troveremmo solo più chi è interessato al bene di tutti ,  il bilancio statale si risanerebbe in poco tempo. Anche l’inquinamento atmosferico diminuirebbe riducendosi il parco macchine al puro bisogno, non avendo più denaro da sperperare  in macchinoni, SUV, fuoristrada inutili.

UTOPIA ???…

Nando

L’ospedale

mercoledì 9 febbraio 2011

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Inaugurato nel dicembre 2009, oggi funzionante per lunga degenza e riabilitazione.
Avendo raggiunto il pieno regime si possono ottenere le seguenti prestazioni: ecodopler, densitometria, oculistica, fisioterapia e  altro.
Tutto in visite private! Questo penso che  non faccia piacere al cittadino, dopo tutto l’ospedale comperato dalla Regione dall’ Asl e dal Comune con denaro dei contribuenti almeno dovrebbe essere sovvenzionato dalle ASL 2 e 4.

Addio alle belle promesse del giorno dell’inaugurazione!!!  Il punto verde,  il punto giallo e in futuro il pronto soccorso. Niente di tutto questo.

Buon San Valentino 2011

domenica 6 febbraio 2011

La festa più romantica dell’anno è alle porte, e anche la nostra città di Settimo Torinese sembra tingersi di rosa. Camminando per le strade, sono sempre più numerose le vetrine che mettono in bella mostra: peluches, fiori, intimo, cioccolatini.
Le strade, sono affollate di innamorati in cerca del regalo giusto.
Chi ne esce sconfortato, si sa, è il povero innamorato non corrisposto, compatito da tutti fuorchè dalla persona amata.
Abbiamo ancora “la categorie degli appena lasciati”. Agguerriti più che mai nei confronti di una festa che in passato li ha visti protagonisti, ma che nel presente li condanna a rimpiangere irrimediabilmente sui momenti felici passati con l’ex.
L’AMORE è uno schermo di ricordi.
Non angustiamoci, affidiamoci alla misericordia di DIO.
Solo LUI, riesce a raggiungere le ferite più profonde e, plasmarle con il balsamo del suo AMORE. Amore incondizionato che non delude nessuno.
Buona festa a tutti
Filomena

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