Archivio della Categoria 'Proposte'

Giustizia sociale

domenica 13 febbraio 2011

Una domanda che mi sono sempre posto fin da quando, ragazzino tredicenne, sono stato catapultato nel mondo del lavoro e di conseguenza a contatto con i problemi di tutti coloro che giornalmente sono costretti a fare i conti per sopravvivere dignitosamente, è quella della dirigenza del nostro paese: come possono conoscere i problemi e le difficoltà  della gente se le loro entrate sono dieci e più volte superiori a quelle della parte più fortunata della popolazione che vive del proprio lavoro?  Per non parlare di chi il lavoro non ce l’ha proprio.

Una proposta saggia io ce l’avrei: se un lavoratore, di cultura media, con uno stipendio che si aggira tra i mille e milleduecento €uro riesce a mantenere una famiglia di tre o quattro persone, sicuramente coloro che hanno una cultura “superiore” come un dirigente, un deputato o senatore ecc., elargendo loro uno stipendio doppio di quello di un operaio,  con le varie esenzioni di spese di viaggio, potrebbero  vivere agiatamente con il vantaggio di capire meglio i bisogni del popolo e di conseguenza tenerne conto al momento di legiferare.

Sarebbero molti  i vantaggi per la nazione: più giustizia sociale,  la gente ricomincerebbe a fare politica per passione  non più per danaro  di conseguenza alla guida dello stato troveremmo solo più chi è interessato al bene di tutti ,  il bilancio statale si risanerebbe in poco tempo. Anche l’inquinamento atmosferico diminuirebbe riducendosi il parco macchine al puro bisogno, non avendo più denaro da sperperare  in macchinoni, SUV, fuoristrada inutili.

UTOPIA ???…

Nando

Piscina a Settimo

lunedì 7 giugno 2010
Da anni si parla a Settimo di aprire una piscina comunale.
Mi  pare, se non vado errando, che durante l’ultima competizione elettorale la Giunta, attualmente in carica, ventilasse, in caso di vittoria, di aprire una piscina pubblica.
Evidentemente la proposta aveva un fine esclusivamente elettorale, da richiamo per le “allodole” per intenderci, perché finora non se n’è saputo più niente: il progetto, se mai effettivamente è esistito, si è insabbiato tra i meandri degli Uffici Comunali.
A quanto pare l’Amministrazione fa orecchie da mercante e non s’impegna in tale direzione, asserendo che nella nostra città esiste già la Sisport e, pertanto, non v’è alcuna necessità di realizzarne un’altra. Recentemente ho avuto modo, visto che al sottoscritto è sempre piaciuto nuotare, di iscrivermi in un corso di nuoto libero presso la nuova piscina, nelle vicinanze di piazza Mochino, di San Mauro.
Tengo a precisare che detta piscina, oltre alle attività specifiche del nuoto, è dotata anche di palestre per seguire pratiche ginnico-fisiche, ovvero svolge le medesime funzioni ludico-sportive della Sisport e anche la prima come quest’ultima è una struttura privata, inserita in una rete pluriregionale, ovvero piemontese e lombarda.  Alla fine della fiera quello che mi ha lasciato, non so se più indignato o perplesso, è che i cittadini pensionati sanmauresi hanno diritto a due ingressi grautuiti alla settimana. Ora, preso atto che le varie Amministrazioni Settimesi, che si sono avvicendate, non hanno forse mai voluto assecondare la fascia di cittadini, e non sono pochi, frequentanti le varie piscine sparse per il territorio comunale ed extracomunale, mi permetto di suggerire all’Amministrazione attuale la proposta di contattare la locale Sisport  per erogare un servizio analogo a quello offerto dalla vicina San Mauro ai propri pensionati. E’ vero che siamo in tempi di crisi, ma uno sforzo di buona volontà avvicinerebbe molto più di tante parole e gesti la Cittadinanza ai nostri Amministratori.

SOCIAL CARD

lunedì 30 marzo 2009

REQUISITI NECESSARI PER AVERE DIRITTO ALLA SOCIAL CARD PARI A 40 EURO MESE PARI A 1,33 EURO GIORNO

Essere cittadini italiani tra i 65 e 69 anni con redditi fino a 6000 euro l’anno, oltre i 70 anni la soglia sale fino a 8000 euro.

Hanno diritto alla social card le famiglie con i figli sotto i  3 anni con un indicatore ISEE di 6000 euro.

Gli aventi diritto devono avere al massimo una casa, un’autovettura (due in caso di una famiglia con i figli minori), essere titolari di una sola utenza elettrica (una domestica e una non domestica per le famiglie con i figli) o del gas (due per le famiglie). Infine non si dovranno avere più di 15000 euro di risparmi in banca od alle poste. L’importo della Social Card è finanziata con 40 euro al mese. Per le domande presentate prima del 31/12/2008 viene caricato l’importo di 120 euro, successivamente ogni 2 mesi. L’operazione viene gestita dalle Poste alle quali ci si deve rivolgere presentando il modulo ISEE compilato.

Nel reddito per la Social Card viene conteggiata anche l’indennità di accompagnamento per le persone con invalidità civile. Per cui una persona non invalida può percepire la Social Card, quella invalida NO.

Il governo stima che siano 1300000 gli aventi diritto alla Social Card, per ora l’hanno ricevuta 580000 aventi diritto di cui attivate 420.000, quindi 120000 sono ancora stazionanti.

La povertà ha anche lei una carta magnetica la Social Card. Così la povertà si sentirà un poco più ricca. Anche i poveri possono avere nel loro portafoglio una tessera da esibire. Quando è uscita la notizia di questa Card mi ha pervaso un senso di fastidio:

1) ho pensato alle difficoltà burocratiche a cui sarebbero andati incontro gli aventi diritto.

2) Perchè esibire una tessera individuabile da che si trova vicino e far conoscere la propria situazione finanziaria’

3) Difficoltà nel reperire i negozi abilitati.

4) La carta è anonima quindi in caso di smarrimento utilizzabile da altri.

5) Pensando che la carta in sè e le transazioni avessero un costo, come cittadina ho chiesto ad un numero telefonico

     della Mastercard  quanto venisse a costare allo stato, mi è stato risposto :”Non siamo tenuti a dare questa informazione”:

Da Altroconsumo  si viene a conoscenza dei costi inerenti alla Social Card : 

a) costo della tessera 0,50 centesimi

b) 2% della spesa agli esercenti

c) Importo di 1 euro per ogni ricarica alle Poste.

Si calcola che quindi complessivamente 7,5 milioni di euro vengono spesi solo per l’emissione e la gestione delle Social Card.

CONSIDERAZIONE: visto che la Pubblica Amministrazione pullula di fannulloni (così veniamo informati dai telegiornali), magari spostandoli nelle opportune sedi, non è più utile far lavorare le persone che già sono pagate, magari facendo i conteggi sulle pensioni aumentandole di 1,33 euro giorno ed aumentare gli assegni  familiari per i figli a carico con meno di 3 anni? Essendo ormai tutto automatizzato detto lavoro porterà via poche ore.

                          

Nuova piazza

mercoledì 26 novembre 2008

Piazza Campidoglio

Davanti alla nuova Biblioteca che sta nascendo in via Torino nell’area Paramatti si estenderà una piazza che da quanto si può vedere dai disegni del progetto dovrebbe essere molto bella, moderna.
Non so se gli addetti alla toponomastica abbiano già scelto il nome per questa piazza. Io vorrei suggerirne uno per mantenere un legame con il passato. Abitudine dei nostri avi, che sicuramente risale al tempo in cui non era ancora in auge la denominazione delle vie come è attualmente, era quella di indicare zone del paese con dei particolari toponimi come ad esempio: contrà san Marco, ël borg dij oche, la Belacomba, la Giairera, ël Campidoglio, ecc. .
E proprio il Campidoglio era la zona dove si sta erigendo la nuova Biblioteca, perchè allora non chiamarla Piazza Campidoglio?
Sicuramente farà piacere agli anziani che ancora ricordano e ai giovani che ricercano le proprie radici nel passato.

Raccolta differenziata

mercoledì 12 dicembre 2007

La raccolta differenziata per qualcuno sembra un’invenzione del 3° millennio, una pensata degli amministratori attuali in vena di rovinare la tranquillità della gente che ormai si è impigrita e che pensa che tutto le sia dovuto perchè “paga le tasse”.La raccolta differenziata è sempre esistita, spontanea, senza nessuna ordinanza delle autorità.
Quando ero bambino a Settimo, ma penso anche negli altri paesi, ogni casa si smaltiva i propri rifiuti scaricandoli in una “tampa” e nessuno si lamentava anzi si cercava di scaricare solo rifiuti organici che si potessero decomporre per poi usarli in agricoltura mentre le lattine, gli oggetti metallici, le ossa, gli abiti dismessi ecc. venivano venduti agli “strassè” che passavano strada per strada. Perchè non imparare dai nostri vecchi? Se la facevano loro la differenziata per noi che siamo più “emancipati”(?) dovrebbe essere uno scherzo! Certo oggigiorno le case con l’orticello da concimare sono solo più poche e certi palazzoni non hanno nemmeno il cortile. In questi giorni è sorta la polemica sull’inceneritore, nessuno lo vuole perchè da relazioni di esperti sembrerebbe che le emissioni di polveri fini o addirittura diossina non si possano evitare, chi è a favore sostiene che sarà tenuto sotto controllo ma dei controllori non si fida nessuno, le discariche tutti le vogliono ma a casa d’altri, secondo me si può risolvere tutto in un solo salomonico modo: ogni paese o città si crei la propria discarica così da tenersi la propria immondizia e sicuramente i cittadini saranno incentivati a differenziare al meglio se non vorranno soffocare sotto i propri rifiuti. In questo modo si risparmieranno anche i soldi di conferimento dell’indifferenziata in discariche di proprietà altrui.

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Partecipanti ad un dibattito sull’installazione di un’inceneritore a Settimo

Nando

Ecomuseo

lunedì 2 luglio 2007

Giorni fa ho visitato l’Ecomuseo del Freidano, non era la prima volta ma speravo che si fosse arricchito sapendo che il Museo ha a sua disposizione una grande quantità di reperti antichi (così ormai si possono definire), invece sono rimasto deluso perchè, secondo me, è molto povero di oggetti, sbrigativo e superficiale nella descrizione delle lavorazioni. Avendo tanto spazio a disposizione perchè non scendere nei particolari e rappresentare come si lavorava nelle “boite” di penne stilografiche 60-70 anni fa? Potrebbero venire alla luce particolari curiosi A volte si faceva uso di attrezzature povere ma funzionali, per esempio dopo il taglio dei tubi di celluloide in pezzi per costruire cappucci e serbatoi per passare allo stampaggio di imbutitura, operazione alla quale erano addetti i bambini di 11 / 12 anni, ricordo che su un fornellino elettrico si metteva a scaldare una pentolina d’acqua con qualche goccia di olio, una lattina vuota di quelle usate per la carne in scatola con tre fori sul fondo rovesciata dentro alla pentola serviva da sostegno ai pezzi di celluloide per i quali la parte che rimaneva a bagno nell’acqua calda si ammorbidiva e uno alla volta venivano inseriti in uno stampo e con un colpo di martello assumevano la classica sagoma a siluro. Il taglio e l’incollaggio delle pastiglie con l’acetone versato in un coperchio di una scatola per lucido da scarpe, bagnando per qualche istante nell’ acetone la parte del cappuccio che si voleva incollare, questa si scioglieva e mettendola a contatto con la pastiglia, anche lei di celluloide, diventava un corpo unico potendo così “tornirla”. Anche il montaggio degli anellini richiedeva praticità e sveltezza, questo lavoro era quasi esclusivamente femminile e domiciliare. Per non parlare di tutte le operazioni di montaggio che a partire dall’incollaggio delle “gommette” con la resina indiana, al fissaggio dei fermagli, al montaggio dei serbatoi con l’inserimento della molletta e del pulsante e finire col montaggio del pennino e la condotta. Insomma, secondo me, mettere in luce i vari metodi, le piccole invenzioni che la carenza di attrezzatura costringeva ad ingegnarsi e costruirsela e anche la complicità-solidarietà tra “piumisti” che li portava a usare utensili in comunione o scambiarsi del lavoro quando ce n’era troppo e non si poteva evadere con le esigue forze della piccola azienda. Questo vale per le penne ma anche per tutti gli altri mestieri che in Settimo si esercitavano perchè è vero che le penne, i bottoni, i mattoni e i lavandai furono per un certo tempo un fenomeno di massa però il paese viveva anche d’altro, l’artigianato era vario: maniscalchi, fabbri, muratori, panettieri, sarti, falegnami, ciclisti, officine meccaniche, tornitori in lastra, ciabattini, sellai, costruttori di carri, segherie, officine di minuterie meccaniche, senza dimenticare la vocazione contadina di Settimo, ricordo che quando ancora frequentavo le elementari in piazza della Libertà di fronte al municipio attuale vi era una cascina, altre erano disseminate per tutto il centro del paese. Penso che ricordare nel museo un po’ tutti o almeno coloro di cui disponiamo testimonianze visive di attrezzi usati dai vari artigiani sia un dovere storico.
Bella l’ambientazione esterna.

Nando

Freidano

Freidano

Le formiche

sabato 16 giugno 2007

L’amico Michele Colonna, prossimo Blogger di Settimocielo, in attesa di avere ufficialmente la sua pass per scrivere di persona, mi ha chiesto di pubblicare il suo primo articolo nel mio spazio, cosa che faccio con piacere.
Eccovi dunque il suo articolo.

                                  Le formiche
L’altro giorno, approfittando di un pomeriggio assolato, sono andato in un parco di Settimo e mi sono seduto sull’erba all’ombra di un grande albero. La mia mente vagava pacifica tra mille pensieri mentre gli occhi rimiravano le montagne che si stagliavano in lontananza. D’un tratto mi sento pizzicare una gamba, mi ritraggo e scruto tra l’erba sulla quale ero seduto.
Uscivano dal formicaio e s’affrettavano… le formichine, c’era un andirivieni quasi frenetico. S’incontravano, si toccavano seguendo l’impulso naturale della loro specie. Cercavano il necessario (trovandolo sempre) per riempire le loro dispense. Si muovevano affaccendate con laboriosa serietà, senza bisogno di “ semafori” o di “ sindaci” o di “leggi scritte”.
Anche l’uomo per secoli e secoli ha seguito il suo istinto, poi evolvendosi ha inventato e costruito dei mezzi che l’aiutassero nel suo sforzo fisico e mentale. Si è dato delle regole e delle leggi, per cercare di arrivare ad una convivenza civile.
Purtroppo, a volte, queste regole vengono disattese, se non addirittura calpestate e derise, sembra che ci impegniamo con più pervicacia nell’eluderle che non nel rispettarle.

             2007 D.C. Luogo: Settimo Torinese.
Mi domando e domando ai nostri rappresentanti, che siedono sugli scranni del Consiglio Comunale (senza distinzione di sorta tra maggioranza e opposizione):
-Quante sono ancora le discariche in giro per la città, nonostante il cambio del metodo della raccolta dei rifiuti?
-A quando incontri mirati con possessori di cani per discutere sul problema delle defecazioni dei loro cari amici? ( Problema molto sentito da tutti, specialmente dai “possessori” di bambini).
-A quando multe più severe per coloro che, fregandosene dei divieti di sosta, lasciano il proprio automezzo in posti non consentiti, intralciando il traffico e, in certi casi, impedendo la visuale agli altri automobilisti? Se questo vizio poi contagia (a volte) anche chi dovrebbe perseguirlo, giungiamo al “Festival dell’Anarchia “.

Infine voglio spendere due parole anche per le famigerate multe ai semafori video-gestiti.
Chi sbaglia paga !
Certo si può obbiettare che i semafori non erano regolati bene, che nella svolta a  ”sinistra” il giallo durava troppo poco e il traffico rimaneva bloccato. Ma, a parte alcuni di questi casi dubbi, cari concittadini che siete incorsi in questa mancanza, si sarebbe dovuto dire “Rassegnatevi”.
La giustizia non ha cuore e non dovrebbe fare distinzioni tra chi lo ha fatto una sola volta per distrazione e chi invece è un abitudinario, o chi, fingendosi ecologista, inventa la scusa che passando col rosso, senza creare pericoli, si evita di stare fermi col motore acceso ad inquinare l’aria.
Rassegnatevi,…. avrei voluto dire, non volete? Fate ricorso e “buona fortuna”, …. avrei voluto dirvi.
E invece è andata come è andata, come sempre vince chi fa la voce più grossa.
Io, come sporadico automobilista, mi auguro di non incappare in queste infrazioni, ma se ciò dovesse accadere, pagherei! (o dovrei anch’io chiedere clemenza come è appena stata fatta?)
Pagherei e cercherei di trarre insegnamento dalla giusta punizione. Non per timore, ma per il rispetto delle regole, per poter dare un esempio del giusto convivere civile ai miei figli, ai miei nipoti, per amore della legalità.
Pensare che basta poco, basta partire qualche minuto prima, viaggiare con calma, senza tanto scalpitare o strombazzare, come spesso mi capita di osservare, sia in macchina che a piedi.
Per assurdo in quei momenti, mi capita di rimpiangere i tempi andati, di ormai troppi anni fa, quando sulle strade, a farla da padroni, erano i ragli e i nitriti.
Pensando che il petrolio prima o poi finirà, abituiamoci a usare l’automobile solo quando è indispensabile e, per quanto possibile, evitare punizioni svoltando a “sinistra” o improvvise e pericolose svolte a “destra”.
Speriamo che i nostri rappresentanti abbiano imparato qualche cosa anche loro da tutta questa faccenda.
Che è necessario dialogare di più con i cittadini (ma prima, non dopo), che è indispensabile l’osservanza delle regole, affinché non ci siano  né vessazioni né infrazioni e tutti possano fare una vita più serena.

Michele Colonna

Invito alla Redazione di Settimocielo

giovedì 24 maggio 2007

Giorno 1-6-2007 alle ore 18 presso il Salone Polivalente (vicino Scuole Elementari) di Castiglione Torinese si inaugura la Mostra annuale di Arte e Mestieri. E’ gradita la vostra partecipazione.

                                      Angelo

Contro piede

domenica 25 marzo 2007

Il contro piede del Sgr. Sindaco 

alberi-primavera3.jpg 

Una bella fioritura per il parco De Gasperi. 

Con questa primavera avanzata siamo tutti contenti di poter scorazzare per i prati del parco,

venerdi’ 22 marzo   incontrando il Sig  Sindaco e l’assessore, ci hanno illustrato tutto un programma ben definito a riguardo i  parchi e la viabilità della nostra Settimo.

Ma pensando allestate prossima  mi domando sè verranno puliti i laghetti pieni di detriti di acque stagnanti, è messi in funzioni i bagni per coloro che ne avranno bisogno.                                                  

Faccio presente anche la mancanza di una cassetta medica per il primo intervento,in caso di qualche piccolo infortunio di qulche ragazzino che frequenta la pista del pattinaggio.          

                                             Michele

Strutture pubbliche del parco

martedì 13 marzo 2007

Passeggiando per il parco Alcide De Gasperi mi sento chiamare: “Signore, mi sa dire dove si trovano le toilette?”. A questo punto non sapendo cosa rispondere le dissi: “non sono di questa contrada…”.
Ma abitando in corso Agnelli, mi viene in mente dei locali sotto la rotonda che sono attrezzati con dei bagni, wc, lavabi e attrezzatura per un bar. Chiedo al Sig. Sindaco se non è il caso di metterli in funzione, oppure aspettare che i vandali portino via tutto come stanno facendo al parco fluviale del Po?