Parliamo di un “Corso speciale”, speciale almeno per me!
Tre anni fa, Gianni Gili, esimio docente dell’UNI 3, inventò una nuova materia, o meglio, un nuovo filone di studio.
Lo chiamò ” Scrittura Autobiografica”. Si mise in testa di farci scrivere di noi, dei nostri trascorsi, dei nostri sentimenti.
Il primo anno il tema fu: ” Mi ricordo”.
Tutti coloro che seguivano il corso, (il numero dei partecipanti era chiuso, una decina all’inizio, ma che poi aumentò considerevolmente), dovevano scrivere i loro ricordi e poi leggerli e commentarli durante le lezioni e al cospetto di tutti.
Le prime volte è stata dura trovare chi avesse il coraggio di cimentarsi e di esporsi ai commenti dei compagni.
Qualcuno magari scriveva, ma assolutamente si rifiutava di leggere.
Qualcuno aveva paura di essere criticato per il suo italiano non proprio perfetto, altri pensavano di aver scritto solo delle banalità.
Ma Gili seppe insistere, argomentare, trascinare anche i più riottosi, tanto che tutti fecero la loro parte.
Io , che avevo sempre odiato scrivere, mi scoprii più loquace di penna che non di lingua e, forse, accolsi quella sfida più prontamente e con più entusiasmo degli altri.
Alla fine non solo scrivemmo tutti, ma riuscimmo addirittura a produrre un filmato, una registrazione, regista Gili e operatore Angelo Levis, dove ognuno di noi raccontava, ripetendo, ciò che aveva scritto.
Ne uscì una cosina simpatica.
Il secondo anno il tema fu: “Quel giorno dissi Si!”
Racconti legati ovviamente al matrimonio, prima, durante e dopo. Proprio qui vennero fuori le cose più belle, più sentite e commoventi, o più comiche.
Da chi raccontò della cerimonia, povera, del matrimonio in un paesino della Lucania, a chi, in tempo di guerra, fece il pranzo di nozze con pane e salame o chi, appena dopo, fece il viaggio di nozze in Vespa, o chi sfasciò il letto la prima notte.
Tutto raccontato con semplicità e calore.
Scrivemmo le nostre storie su grandi tabelloni e, alla fine del corso, fu organizzata nella sede dell’UNI 3 una mostra, dove questi tabelloni vennero esposti e dove ognuno di noi portò ed espose anche oggetti, foto, vestiti, regali, inerenti al proprio matrimonio.
Io ho raccolto tutti questi tabelloni e i racconti precedenti, quelli del ” Mi ricordo” e li ho trascritti tutti, ordinandoli a mo’ di volumetti.
Con la nostra presidente, Rosangela Cravero, l’idea era di riuscire a far pubblicare questi scritti. E lei, in questo senso, già si è attivata.
Io, con queste mie righe, cerco di spingere la causa. Certo sarebbe bello che qualche ente (il Comune magari) si offrisse di darli alle stampe e farne un libretto o due.
Uno, quello dei “Mi ricordo”, potrebbe essere un simpatico modo di portare ricordi di nonni agli alunni delle scuole.
L’altro, quello sui matrimoni, potrebbe essere un altrettanto simpatico omaggio da offrire ai novelli o prossimi sposi.
Magari in altre puntate, come anteprima, potrei raccontarvi alcuni episodi dei miei “Mi ricordo”. Vi va?