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Auguri ai lettori

martedì 21 dicembre 2010

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=3A6Sq6dzvLA&feature=related[/youtube]

Un Buon Natale e un Buon Anno 2011 a voi e alle vostre famiglie con gli auguri sinceri che tutto ciò che desideriate possa esaudirsi, e soprattutto, che il nuovo anno sia foriero di pace sociale, benessere e lavoro per i giovani e i meno giovani. Auguri,

Gianfranco D’Angelo

concerto

mercoledì 15 dicembre 2010

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=0NOtNlbBuu8[/youtube]

IL giorno 10 dicembre  nel Duomo di Settimo,si sono svolti i canti del Santo Natale come tutti gli Anni trascorsi,questanno in parrocchhia San Pietro in vincoli,si sono presentati due pezzi per corale,San Vincenzo,Santa Maria ,San Giuseppe,Sattissima Trinità  &Fornacino,con conclusione di un pezzo unico ed e quello più tradizionale TU Scendi Dalle Setelle . La serata termina con gli aplausi di tutta la gente e delle autorità presenti in duomo.

Tarantella e Auguri di Buon Natale!!!!

domenica 5 dicembre 2010

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=U2nD82kjjn0[/youtube]

Dopo l’introduzione della bella tarantella,  che mi riporta alla mia  CARA Calabria, vorrei riproporvi una bellissima poesia, lasciata da una grande donna: MARIA TERESA DI CALCUTTA

                                                                                  NATALE

Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli! Spingi gli uomini a deporre le armi e a stringersi in un universale abbraccio di pace!.

Invita i popoli, misericordiosi Gesù, ad abbattere i muri creati dalla miseria e dalla disoccupazione , dall’ignoranza e dall’indifferenza.

Dio della pace, dono di pace per l’intera umanità, vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=THoF5snnSvE[/youtube]

voci miste e stagionate

venerdì 26 novembre 2010

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=yMPeC0CxBVI[/youtube]

San Giuseppe è un bel nome…

La corale è in festa e lo spirito si desta per sentire il nostro spromo.

Ci si impegna a cantare all’unisono, si inizia  sotto voce

non bisogna mai urlare.   Il maestro con l’impegno nel sentir le voci

ràuche lui dall’alto del suo palco non può star neppur sereno.

Qualche volta si adira e rimane squinternato si riprende col suo

fiato persentire che aria tira. Le coriste bricconcelle hanno in parte il

sopravvento, ma fin–fin lui è contento, lor son come pecorelle.

per i “bassi” e i “tenori”…nostre voci  grossolane, vanno sempre raffinate,

col “farsetto” son apprezzate si rasenta il batti mani.

Un “evviva” a tutto il coro con i calici del vino”un cin -cin al buon

destino, conservando un buon decoro.  Pier  Francesco Garino

Terra Santa, esperienza di viaggio

venerdì 19 novembre 2010

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=Wi4VkQG6noU[/youtube]

Ciao a tutti,

provo a condividere con voi l’esperienza del mio pellegrinaggio in Terra Santa.

Dopo alcuni giorni dal mio ritorno, ho deciso di trasmettervi qui di seguito l’esperienza così forte e illuminante che ho vissuto durante questo breve soggiorno da pellegrino. L’otto novembre, siamo partiti da Corso Matteoti, Torino, un gruppo molto eterogeneo per età, esperienza, scopi e aspettative personali, dove l’unico scopo era di giungere nei luoghi dove poter concretizzare gli eventi della Rivelazione di Gesù. Ma anche una forma concreta con tutti gli abitanti di Terra Santa.

Rivedere la terra, i colori, i sapori che furono anche di Gesù. Una terra dove vivono 3 fedi monoteistiche e tante, tante culture diverse. La cosa più bella  era  poter vivere quella sensazione di mistero presente in quei luoghi. Ogni pietra, ogni sasso, ogni pianta profuma di sacralità.

Paesaggi di bellezza incredibile. Gerusalemme è una città di enorme fascino. Gli abitanti del luogo gentili e disponibili da entrambi le etnie. Panorama culinario caloroso e variegato con piatti che riflettono l’incredibile varietà culturale di Israele.

I mercati arabi, traboccanti con le loro bancarelle colorate di merci, gli odori delle spezie, sui banchi che invadono le strade.

Ogni luogo pullula dalle presenza dei francescani, dove da circa otto secoli sono presenti in quei luoghi.  Con le loro testimonianze rendono viva la memoria di quella terra.

Ho visitato i vari luoghi dove Gesù è nato, vissuto, sofferto  e morto per il peccato dell’uomo.

La guida  ha distribuito ad ognuno di noi a caso, dei brani del Vangelo, così che potessimo commentarli sul posto. A me è toccato in brano TIBERIADE, luogo  dove avvenne il miracolo della MOLTIPLICAZIONE DEI PANI. Una volta giunti con il battello nel mezzo del lago, a motore spento, con un silenzio rotto solo dalla voce della guida, impegnata nella lettura di quel brano, ho vissuto un momento molto intenso e particolare.

Penso che ognuno di noi, avrà vissuto nel proprio intimo momenti particolari , l’uno dall’altro. Momenti che hanno fatto si che questo viaggio si trasfommasse per tutti in qualcosa di indelebile.

Giornate a tempo pieno senza fermarsi un attimo, ma con la gioia nel cuore.

Mi fermo qui, in quanto per descrivere tutti gli avvennimenti, ci vorrebbero pagine e pagine.  Posso concludere che questo viaggio ha arricchito il mio cammino di fede,  e mi ha colmato di gioia.

Auspico che presto si possono avere due popoli e due stati, che si riconoscano reciprocamente e che riconoscano ai loro cittadini, diritti e libertà, affinchè si parla effettivamente di Terra Santa.

Permettetemi di congedarmi da voi con il saluto che mi frulla ancora nella mente.

SHALOW     Filomena

I misteri della Sacra Sindone

lunedì 8 novembre 2010

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=SeDFf3QB_rA&feature=related[/youtube]

Quando si parla della Sacra Sindone, nessuno è sicuro con certezza che sia veramente il lino che coprì nostro Signore Gesù Cristo, per i credenti è una realtà ma i non credenti sono sempre alla ricerca della verità. Io che per ben tre volte sono stato chiamato al volontariato per l’estensione,  sono stato  toccato nel profondo della mia anima, non solo per quello che vedevo ma per la forza che mi dava nel percorrere tanta stada. Oggi pensandoci bene percorrerei ancora tutti quei passi senza stancarmi e senza staccarmi da quella meravigliosa immagine del lino che avvolse nostro Signore Gesu Cristo.

“Il compianto sul Cristo morto” di Giotto

domenica 7 novembre 2010

 

 

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=NDVNCFj3LYU[/youtube]

Il dramma della Passione di Cristo, affresco realizzato tra il 1303 e 1304 nella Cappella degli Scrovegni a Padova, culmina in questa scena ed è la più celebre del ciclo. Il Compianto sul Cristo morto, detto anche La Deposizione,  è un tema iconografico ricorrente in età romanica nei gruppi scultorei, ma Giotto lo interpreta con un pathos non riscontrabile, ad esempio, nella scultura di Giovanni Pisano o nella lauda di Jacopone da Todi. Gli sguardi di tutti i dolenti sono rivolti verso Maria, che porta in grembo il corpo morto di Cristo e avvicina il volto a quello del Figlio. Le pie donne gli sorreggono il capo e le mani, Maria Maddalena i piedi. Sono rappresentate tutte le espressioni del dolore: quello trattenuto di Nicodemo e di Giuseppe d’Arimatea, in piedi sul lato destro; quello di Giovanni che apre le braccia portandole all’indietro, gesto ripetuto da una pia donna sul lato sinistro; quello delle due pie donne accovacciate e riprese di schiena. Il movimento silenzioso e dialettico tra la morte e la vita è scandito dal passaggio profondo e greve dell’arida roccia che, muovendo idealmente da Cristo morente, si protrae fino all’albero scheletrico e privo di vegetazione. Il dolore è universale estendendosi dalla terra al cielo. Infatti nella volta celeste, intrisa di blu, gli angeli fanno capolino e da contraltare agli uomini. Anch’essi manifestano il loro dolore piangendo in modo molto umano, strappandosi i capelli, nascondendosi il volto: non vi è una espressione uguale, ogni angelo ha una connotazione particolare e diversa dagli altri.     Da notare, infine, i colori delicati e brillanti di manti e vestititi che evidenziano i volumi delle figure, tratteggiate con sottili velature e con trasparenze sfumate. Giotto, in questa scena, lasciando definitivamente dietro di sé ogni rigidità bizantina, si schiude al mondo dei sentimenti e delle emozioni con un sentire ed una coscienza nuovi per affermarsi come un modello per tutta la pittura del Trecento.

Gianfranco D’Angelo

A proposito di Padania…

venerdì 5 novembre 2010

Prendendo spunto da un commento di Graziella che mi faceva notare, nell’articolo relativo all’Unione Europea, che bisogna fare ancora gli Italiani a distanza di centocinquanta anni prima di parlare dell’Europa, vorrei fare alcune considerazioni circa la Padania per sfatare eventuali dubbi ed equivoci in merito alla stessa e rendere così giustizia all’Italia.
La Padania è un’entità inesistente sia geograficamente che storicamente.
Geograficamente perché esiste la Valle Padana e non già la Padania. Inoltre se si consultano i testi di storia, ci si accorgerà che i primi abitanti di questa regione sono stati i Veneti e in parte gli Etruschi. Successivamente con l’estinzione degli Etruschi, inglobati dall’emergente potenza Romana, arrivarono i Galli (o Celti denominazione data dai greci) che dilagarono, raggiungendo le coste marchigiane, fino a Senigallia, il cui toponimo lo attesta, ovvero città fondata dai Galli Senoni. Va da sé che anche costoro, popolazioni indoeuropee come i Latini, furono sconfitti e sottomessi a Roma. Anzi furono talmente fedeli a Roma che il nucleo delle legioni di Giulio Cesare proveniva dal Piemonte, dalla Lombardia, dal Veneto e dall’Emilia Romagna, ossia dall’allora Gallia Transpadana e Gallia Cispadana, e cioè: i territori posti aldilà e aldiquà del Po. Dopo la caduta dell’Impero Romano, le invasione barbariche, i Longobardi, i Franchi, la rinascita del Sacro Impero Romano (andando a volo d’uccello e tralasciando evidentemente altri eventi storici non meno importanti), si arriva al Rinascimento dove regnano le splendenti e potenti corti degli Sforza a Milano, dei Gonzaga a Mantova, degli Estensi a Ferrara, della Serenissima a Venezia, dei duchi Savoia a Torino, del marchesato del Monferrato, ecc….
Proseguendo in questa rapida carrellata storica, si giunge così all’800 in cui, estinti tutti gli Stati sunnominati dell’Italia Settentrionale, esiste come Stato politico autonomo solo il Regno di Sardegna. Da Milano a Mantova, da Ferrara a Venezia tutte queste corti principesche hanno perso la loro libertà e sono stati inclusi nell’Impero Austriaco come regione Lombardo-Veneta. Riacquisteranno la loro indipendenza in seguito alla nascita del Regno d’Italia del 1861. Pertanto dopo una simile disamina storica, mi domando ancora con quale faccia Bossi e i suoi Leghisti possano avanzare pretese su un territorio che non ha mai avuto una etnia, nazionalità e lingua in comune. Ma il seguito sarà oggetto della prossima puntata.

Gianfranco D’Angelo

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=t0cjCpEX5Hk[/youtube]

Un uomo suona e riflette (triste)

mercoledì 3 novembre 2010

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=U4iwNlNDuXw&p=7851890113FA1657&playnext=1&index=14[/youtube]
Cercando fra youtube un video da pubblicare, il mio sguardo si è posato su questo che vi trasmetto.

Stupenda la musica del pianoforte e le immagini. Per molti di noi , esprime lo stato d’animo attuale. Racchiude emozioni e sentimenti di vita vissuta.

Ascoltiamolo, e lasciamoci cullare dalle sue note melodiose.
Facciamo riaffiorare i momenti belli della nostra VITA e, possibilmente , ignoriamo quelli che ci hanno procurato delle ferite.

Filomena

All’ombra del campanile

lunedì 1 novembre 2010

aurora

In borgo provinciale, precisamente alla chiesa San Giuseppe Artigiano è terminata la ristrutturazione del campanile e con la costruzione dei box per auto anche il campo di calcio e il  campo di pallavolo  presto saranno accessibili ai ragazzi dell’oratorio per poter giocare. Si disputeranno anche dei tornei di calcio e  anche di calcetto.
Tutto questo quando sarà terminata la posa in opera del manto erboso sintetico: si è cominciato la recinzione  e  il montaggio dei pali per l’illuminazione.
Tutto questo  merito anche dell’architetto del ex villaggio fiat, architetto SiG. GuidoRadic. a cui sarà dedicata una piazzetta e precisamente quella davanti alla scuola Nicoli, sabato 13 novembre alle ore 10,30.