L’ngelo buono

30 marzo 2011

IVANO

L’ANGELO BUONO

Venne la primavera e tu volasti via, sei salito lassù nell’alto dei cieli, sei volato al tuo posto, la dove il creatore ti aveva riservato il tuo, un posto per un Angelo buono. Siamo tutti addolorati per la tua prematura partenza, improvvisa, troppo, troppo presto per la tua giovane età. I nostri occhi sono velati di lacrime e guardano il cielo, con la speranza di scorgerti tra le nuvole. Se questa è stata la volontà di nostro DIO, noi lo accettiamo con rassegnazione, ma con tanto dolore. IVANO Angelo buono, guidaci da lassù, proteggi i tuoi genitori, tua madre EDDA tuo padre NANDO, i tuoi amici. Proteggi tutti noi che preghiamo per te, che non potremo mai dimenticarti.

IVANO sarai sempre nei nostri cuori.

Ciao IVANO angelo buono.




La Bandiera su balconi e finestre!!!!

15 marzo 2011

Lo facciamo con i Mondiali di Calcio,  non ci sembra  il caso di farlo in occasione dei 150 anni dell’UNITA’ d’ITALIA?

  Rendere omaggio, a coloro che si sono immolati e continuano a farlo per l’Unità , è nostro dovere.

Quando mio padre (circa centenario),   ha sentito per televisione la proposta del Ministro della Difesa Ignazio La Russa  di esporre la bandiera , ha esclamato: “Finalmente sento  qualcosa di  buono”…..

E’ stato prigioniero in Africa per ben 5 anni,  e  perso  suo padre durante la guerra del  1915/1918 . Questi periodi li ha vissuti  in  prima persona.

Quando ascolta l’ INNO di MAMELI ,  le lacrime  gli solcano il viso.

 AMIAMO  gli anziani,  sono un patrimonio vivente per  la nostra società.

Filomena




Battaglie importanti

8 marzo 2011

[youtube]aF1joBJyei8[/youtube]

A risentire questi canti mi fanno riflettere sulla storia d’Italia. Sui libri di scuola si legge che Generali, Re, Principi e condottieri vari hanno fatto la Storia ma secondo me la storia che ha fatto crescere ed emancipare l’Italia è stata scritta dai lavoratori, dalle mondine, dai braccianti dal popolo che con le loro lotte giorno per giorno sono riusciti a strappare nuove e più umane regole di vita. Queste sono le battaglie che contano, senza eroi, sacrifici che passano subito nell’oblio ma che danno i loro frutti.

Nando




Grazie a Te, Donna (lettera di Giovanni Paolo II)

7 marzo 2011

In occasione dell’imminente Beatificazione , di questo grande uomo che ha segnato la storia della  Chiesa, accettiamo come dono questa     STUPENDA     poesia che ha dedicato alla   DONNA e ringraziamo il Signore per avercelo dato.

         Grazie a te, donna-madre che ti fai grembo dell’essere umano nella gioia e nel travaglio di un’esperienza unica, che Ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, Ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.

Grazie a Te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.

Grazie a Te  donna-figlia e donna-sorella, che porti nel nucleo famigliare e poi nel complesso della vita sociale le  ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza.

Grazie a Te,  donna-lavoratrice,  impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale,  economica, culturale,     artistica, politica, per l’indispensabile contributo che dai all’elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del  “mistero” alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.

Grazie a Te, donna consacrata che sull’esempio della più grande delle donne,  la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti aprì con docilità e fedeltà all’Amore di DIO, aiutando la Chiesa e l’intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta “sponsale”, che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura.

Grazie a Te,  donna,   per il fatto stesso che sei donna!.   Con la percezione che è propria della tua femminilità  tu  arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani.

Filomena




festa anziani

7 marzo 2011

http://www.youtube.com/watch?v=RcxsZOhM5Ro&feature=player_detailpage

[youtube]RcxsZOhM5Ro[/youtube]

Gli appartenenti al gruppo Serenitas della parrocchia San Giuseppe di Settimo Torinese, hanno voluto festeggiare l’otto marzo in concomitanza con il 150° anniversario dell’unità d’ITALIA.




la cosa imposta.

27 febbraio 2011
L’ospedale di settimo
.
Questa struttura ospedaliera costruita da una società Francese e in secondo tempo comperata dalla regione Piemonte, dal comune di Settimo Torinese e in parte dalla coperativa Frassati e dalla USL. Oggi in attività per i ricoveri di lunga degenza per riabilitazione e patologia. Il giornale “La Voce” di Settimo riporta dell’arrivo di nuovi servizi, come Tac, risonanza magnetica tutta la diagnostica visiva e in più la cardiologia, la geriatria, l’oculisica, l’ortopedia ecc…. Il tutto per il cittadino benestante perhè queste prestazioni sono tutte a pagamento, e con ciò in barba al contribuente. Ricordiamo le promesse fattoci dalle autorità regionale e comunale per un pronto soccorso solo in parte come, il punto verde e giallo provvisorio con l’apertura vera e propria di un pronto soccorso in futuro. Ma quando?



Inno di Mameli

27 febbraio 2011

Quando andavo a scuola io, quasi un secolo fa, ce lo facevano cantare. Adesso si usa ancora così?

Nando

[youtube]o7pmy-u1awI[/youtube]




SOGNI

26 febbraio 2011

In data 22/2/2011 leggo sul quotidiano LA STAMPA  a tutta pagina  il sogno di un canditato Sindaco per la città di Torino:

” Ho un sogno, il centro tutto pedonale”

Tempi di attesa per una visita reumatologica:

Settimo Torinese  :    non c’è questa specializzazione.

Torino                       :    Febbraio  2012

(attesa anni 1)

Ivrea                          :    Maggio      2011

Ovviamente si sceglierà  Ivrea  oppure la visita privata.

Sogno di una cittadina candidata ad ammalarsi (non per scelta)

“Sogno una Sanità pubblica efficiente ed efficace” e penso sia un sogno comune di molti cittadini.




8 Marzo festa della donna

23 febbraio 2011

Donne è giunta l’ora di scendere in piazza.
Premetto che la scrivente è una Donna di quelle che, come si suol dire : per tirare avanti ha dovuto stringere la cintura, non tanto per essere trandy ma ,
per non far scendere giù i pantaloni.
Ritengo che è giunto il momento di far sentire il rumore della foresta che cresce.
Quando la foresta cresce si fa sentire e vedere.
Se noi che la pensiamo in un ” certo ” modo continuiamo a non farci sentire dovremmo chiederci se realmente siamo una foresta che cresce o solo dei piccoli bonsai che non faranno ombra e non produrranno MAI ossigeno. Non sono pessimista ma credo sempre più che i tempi di coscienza realista della situazione e di chiare prese di posizione sia sempre più urgente.
Se veramente amiamo il mondo, la storia e i nostri figli DOBBIAMO prendere parte attiva al costruirmi della storia.
Ci sono forme di onestà che si stanno consumando in ambienti lontani dalle mafie ufficiali.
Ci sono situazioni di compromesso che stanno diventando una porta spalancata al male.
Risposte concrete, questo ci chiede la storia. Questo siamo chiamati a dare, questo vorremmo poter trasmettere ai nostri figli, nipoti.
E ora godiamoci questo video, ringraziando VIVAMENTE quegli uomini che ancora oggi, esaltano i valori della DONNA.
Grazie, Buon tutto a tutti

Filomena     [youtube]http://www.youtube.com/watch?v=5PpMRD6Pkfo[/youtube]




Libia, rivolta in attesa

23 febbraio 2011

“L’inevitabile non accade mai, l’imprevedibile sempre” diceva Keynes. L’atteggiamento di chi considera lo svolgimento delle cose future un copione inevitabilmente già scritto è l’atteggiamento dei conservatori, con tutto il sussiego di chi crede che le cose umane siano sempre andate in un certo modo e sempre andranno nello stesso modo”.
Questo è il genere di atteggiamento che l’Europa tutta ha avuto particolarmente verso i popoli arabi: “inevitabile” la staticità dei regimi egiziano, tunisino, libico; “inevitabile” la presunta immaturità dell’opinione pubblica araba; “inevitabile” una certa misura di autoritarismo, per gente sempre così influenzabile dalla religione e da altri atteggiamenti irrazionali.
Questo paternalismo criptorazzista, da un lato non spiega nulla dei Paesi arabi, che sono società complesse, con un accumulo millenario di culture e competenze, con gusti e stili di vita così civilmente mediterranei, con una storia politica sfortunata e con un processo di costruzione istituzionale giovanissimo, di pochi decenni. Dall’altro lato, spiega bene l’ideologia europea (nel senso più vero e classico della parola, cioè quello della falsa coscienza che maschera interessi e profitti): lasciare i vicini di casa arabi nell’arretratezza, ha consentito di gestire affari, petrolio, vendite di armi.
Naturalmente, c’era un modo migliore, non solo sul piano morale, ma anche su quello dell’efficienza: per esempio, pagare 5 miliardi di euro a Gheddafi per arginare una presunta ondata di clandestini, facendosi complici di un regime autoritario e delle sue molteplici violazioni del diritto e dei diritti, era una buona idea solo nella testa di un leghista, con tutti quei denari si poteva mettere a regime un sistema di controllo dei clandestini umano, efficiente e trasparente (e anche di doverosa accoglienza dei profughi e dei rifugiati spinti da reali ragioni di protezione umanitaria e di violazioni dei diritti umani!). Ma non potevamo aspettarci intelligenza dai leghisti, né serietà da Berlusconi e dal suo passacarte Frattini: capirai, qualche volenteroso diplomatico avrà pure messo nella cartella le carte sui diritti umani, sui problemi strategici, ma quello gli ha raccontato dell’harem, del bunga bunga, ed è finita in caciara…
Dobbiamo però ammettere che i conservatori europei hanno avuto i loro migliori alleati nei riformisti europei, che non hanno sostenuto con la dovuta convinzione nessuna riforma. Anche il socialismo europeo ha dato per assunto quella “inevitabilità” della condizione dei popoli arabi che inevitabile non era.
E allora quei popoli hanno fatto da soli (meglio!). Che cosa, le riforme? Ma no, hanno fatto la rivoluzione, proprio così! Tra conservazione e riforme, non ve lo ricordavate forse, ma c’è anche quest’alternativa. E’ l’imprevisto della Storia che costringe a cambiare punti di vista e a riconsiderare in tutta fretta i nostri elenchi di cose inevitabili.