Si deve a Cesare Gasti, insegnante elementare dell’inizio del ‘900, la prima rudimentale formazione di una piccola biblioteca in una delle sedi scolastiche dislocate sul territorio di Settimo Torinese.
Nato a San Salvatore Monferrato, si trasferì ben presto a Settimo Torinese dove, sin dal 1896, potè svolgere l’attività di maestro elementare nelle classi di terza, quarta, quinta e sesta. Nel 1906 fu nominato direttore didattico e dal 1910 ricoprì la carica di ispettore scolastico. Morì a Settimo Torinese nel 1913, all’età di quarantadue anni.
Provando ad immaginare quali fossero le difficoltà dei primi anni del ‘900, dove esisteva prevalentemente una società contadina, in cui anche i bambini erano impegnati a contribuire all’andamento famigliare, e in cui la percentuale di analfabetismo era ancora molto elevata, ecco che la formazione di una biblioteca poteva certamente contribuire a divulgare un più grande desiderio di conoscenza, in quegli alunni che cercavano in essa la possibilità di migliorare le proprie condizioni di vita legate sia alla fatica fisica che all’espansione della mente.
Esisteva anche un’altra biblioteca sin dal 1909 nell’allora Società Operaia.
Si dovrà attendere il superamento di due guerre mondiali e la trasformazione dell’originaria società agricola in industriale, maturata grazie all’insediamento di numerose industrie in loco, quali: CEAT, FIAT, GIUSTINA, MONTECATINI, PIRELLI, L’OREAL, UNIVERSAL, le varie fabbriche produttrici di penne, ecc. prima di arrivare alla costituzione della Biblioteca Civica Settimese, istituita nel 1963 nei locali dell’ex forno pubblico di via Mazzini ed intitolata allo stesso Cesare Gasti, trasferita poi nel complesso scolastico di Via Buonarroti.
L’istituzione della Biblioteca, dedicata a Gasti, fu indubbiamente il frutto delle modifiche sociali ed istituzionali che proprio in quegli anni interessarono il territorio settimese: nel 1958, infatti, Settimo Torinese venne giuridicamente denominata “Città ”, e proprio a seguito di tale nuova identità , la giunta comunale, cercò di dare maggior impulso alla cultura, rivolgendo le proprie attenzioni alla Biblioteca ed attivadosi nella ricerca di una nuova sede.
La nuova sede avrebbe dovuto essere un luogo di sperimentazione e di aggregazione culturale, prevedendo tra le sue attività anche l’organizzazione di convegni, conferenze, mostre, dibattiti: una serie di iniziative, quindi, che testimoniavano l’impegno di una neonata città in costante e crescente espansione.
Tra il 1959 ed il 1968, la città di Settimo dovette far fronte ad una crescita esponenziale dei suoi abitanti: da 18.000 passò a 36.000 cittadini, che crebbero ulteriormente nel 1971 fino a 43.000.
Il primo passo verso la nuova sede fu determinato dall’acquisto di un terreno per la costruzione della nuova struttura.
Nel Gennaio del 1966 ne fu commissionata la progettazione all’architetto Dario Berrino ed il 1° Ottobre del 1969 i Settimesi poterono accedere al nuovo edificio.
I lavori permisero di dare vita ad una struttura moderna, dotata al pian terreno anche di una ludoteca, di un’emeroteca, una sala di lettura e nel seminterrato vennero adibiti spazi per conferenze, dibattiti a scopo culturale e politico.
Ora dopo quasi quarant’anni, anche la biblioteca sente l’esigenza di rinnovarsi come spazi, tecnologia, confort: è in costruzione una una nuova biblioteca che sorgerà sempre a Settimo, in via Torino nella ex zona Paramatti che entrerà in servizio fra circa un anno.
Informazioni tratte da:
“La città Solidale. Per una storia dei servizi sociosanitari nell’area metropolitana torinese”
di Silvio Bertotto.