Settimo me pais
La Léja
Quest’anno festeggiamo il 50° anno di elevazione da paese a città della nostra Settimo. Giusto, non si può e non si deve fermare il progresso. Però quando mi capita di rivedere le immagini di Settimo ai tempi di quando ero bambino mi assalgono dei dubbi nel giudicare i cambiamenti avvenuti nel tempo, certo Settimo è diventata una città moderna ma caotica, confrontando queste due fotografie penso che il “vecchio” sia di gran lunga preferibile al “nuovo”. La piazza Vittorio Veneto al martedì mattina e alla domenica era gremita di bancarelle per il mercato, mentre al pomeriggio per tutta la settimana era il ritrovo preferito dei ragazzi, non essendo asfaltata si prestava a tutti i giochi pallone compreso, unico inconveniente che spesso la palla finiva nel Freidano ma si ricuperava scavalcando la spalletta del ponte prima che la corrente la trascinasse tra le pale del mulino.
Ora il rumore delle auto ha spodestato gli allegri schiamazzi dei ragazzi che si rincorrevano e i cinguettii delle rondini che a centinaia volteggiavano festose attorno alla torre.
Era meglio prima! Nostalgia? Ma!? Che ne dicono i giovani?
Nando
13 maggio 2008 alle 06:25
Sono due realtà diverse,apprezzabili,l’una e l’altra…bisogna ammetterlo