La decisione di venire a settimo

Abitavo in una casa confortevole ma estremamente piccola, vicino ai miei genitori,amici e conoscenti. Le malattie delle bambine che ci costrinsero per lungo tempo a rimanere chiusi in casa nel periodo estivo ci convinsero della necessità di un appartamento più grande. Tuttavia con quattro persone a carico più la macchina un affitto alto sarebbe stato di peso per le mie finanze perciò accolsi, come il cacio sui maccaroni, il bando Fiat per l’assegnazione di case in affitto ai dipendenti.Le case erano costruite a Torino in via Boston e a Settimo. Naturalmente feci domanda per quelle in via Boston però dato che lavoravo alle Ferriere fui assegnatario per quelle di Settimo. Questa scelta ci mise in difficoltà in quanto non desideravamo Settimo, allora, fatto un sopralluogo abbiamo trovato un alloggio grande, accogliente, con una bella vista e un senso di pace tutt’attorno per un affitto basso con aumenti equi per l’avvenire. Accettammo l’assegnazione, mentre molti rinunciarono e altrettanti se ne andarono dopo pochi mesi. Pensavamo che avremmo avuto delle difficoltà ma affrontammo il trasferimento con spirito costruttivo (non abbiamo mai voluto considerare Settimo come un dormitorio ), lì era il punto zero dal quale partire per la nostra esistenza.

A settembre 1964 fui tra i primi 5 a giungere al Villaggio FIAT

Agostino

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1 Commento a “La decisione di venire a settimo”

  1. laura scrive:

    Anch’io ho abitato al villaggio, però nel secondo gruppo di costruzione, in via Alessandria. Gli appartamenti erano molto belli. Io abitavo in una casa bassa poichè avevo solo un figlio e quando arrivò il secondo dopo 10 anni arriamo cercato di trovare un alloggio più grande.

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