Semafori e multe.
Ho letto sulla ” Nuova Voce” della settimana scorsa, che le multe elevate per infrazioni commesse agli incroci gestiti dai semafori telesorvegliati, (con la nuova gestione), sono state circa una cinquantina.
Una bella differenza rispetto a quelle comminate, più o meno nello stesso lasso di tempo, nella prima gestione che, grosso modo, furono diecimila.
Buon per quei novemilanovecentocinquanta che l’hanno scampata.
Letta così la notizia indurrebbe, erroneamente, a pensare che gli automobilisti di Settimo e dintorni, come per miracolo siano diventati repentinamente modelli di virtù circolatoria. Cosa questa che mi sembra assolutamente non corrispondente alla verità.
E’ invece chiaramente messo in evidenza ( se ancora ci fosse stato qualche dubbio), che la gestione precedente non era corretta.
Mi viene spontaneo allora di farmi e di farvi una domanda: se la gestione non era corretta, se era stata fatta così solo per un illecito tornaconto, perchè non si è agito contro i responsabili per: truffa, tentata estorsione e/o altre imputazioni che a me, non essendo pratico di queste cose, al momento sfuggono?
Meditate gente, meditate. Specialmente Voi dei vari comitati nati per quell’occasione.
6 gennaio 2008 alle 23:23
Io invece penso che la lezione sia servita perchè adesso non ci sono più scuse con le modalità attuali chi viene multato penso proprio che non troverà nessun comitato disposto a prendergli le parti, la multa scatta tre secondi dopo che è scattato il rosso, in tre secondi con la macchina lanciata si fa tempo a passare col rosso e ad attraversare la strada. Comunque questo fatto dimostra che certa gente impara ad essere civile solo se viene toccata nel portafoglio. A quando le multe ai proprietari dei cani che sporcano? E le multe per chi non differenzia correttamente i rifiuti?
17 gennaio 2008 alle 18:42
Nando apprposito delle multe penso proprio che le persone che possegono gli amici dell’umo, specie quelli che non raccolgono gli escrementi siano multati tanto quanto come chi passa con il rosso e anche coloro che vanno nei parchi che sono vietati agli animali.