Come ho conosciuto Settimo
Come ho conosciuto Settimo
Fu negli anni 60 ,sposato da pochi anni abitavo in Borgo San Paolo a Torino. Al mare avevo conosciuto dei Settimesi che ci avevano invitato a passare una giornata insieme a Settimo. Cosicchè una domenica settembrina con la mia prima macchina,la cinquecento(serie con l’apertura
porte già ribaltata rispetto al senso di marcia) portai la famiglia, moglie. figlia e una seconda in arrivo a far loro visita. Questi signori, che si occupavano di falegnameria, abitavano in una traversa di via Leinì.Ebbi qualche difficoltà a giungere all’indirizzo indicatomi. Nell’attraversamento Settimo ci apparve come un paesone della piana piemontese senza nulla di particolare da vedere.
Passammo una piacevole giornata insieme e apprezzammo la genuina ospitalità settimese ma ascoltammo con orecchio un po’ distratto i loro discorsi su Settimo.
A sera riprendemmo la strada di casa ,ma un po’ per la mia inesperienza di guida e tanto per il traffico caotico e la situazione delle strade che incontrammo l’attraversamento di Settimo divenne un incubo e la nostra opinione di Settimo peggiorò ancora.
Impiegammo circa due ore e a un certo punto appena usciti da Settimo ci fermammo per verificare dove eravamo finiti. Ero nei pressi della strada provinciale di allora invece di essere sulla statale,
però attorno si vedeva una piana con numerosi scavi, vista l’imponenza del lavoro, incuriositi
riscontrammo che era la FIAT che costruiva case di abitazione per i dipendenti.Al che mia moglie,
visto le premesse, disse che per nessuna ragione saremmo mai e poi mai venuti ad abitare lì.
Entro meno di due anni eravamo cittadini settimesi.
Da questa storiella ,che ricordo ancora così bene dopo 45 anni, imparai che non si possono fare
affermazioni cosi nette sul domani quando le cose della vita cambiano così in fretta che quello che è valido oggi non lo è più domani
Agostino