1945 Ricordi della Liberazione

Dopo il 26 aprile ’45 per diversi giorni a scuola non ci fu lezione perché oltre al comprensibile caos del momento, nell’edificio scolastico i Partigiani, scesi nella notte in paese dalla montagna e dalle colline del Monferrato per convergere su Torino, avevano insediato il loro Comando.
Per noi ragazzi era una festa poter vedere da vicino i partigiani di cui tanto si era sentito parlare e la curiosità e l’incoscienza dell’età ci portava a sottovalutare il pericolo quando cercavamo di avvicinarci ai posti di blocco che erano stati piazzati ai principali ingressi del paese.
A volte nei momenti di calma i partigiani ci permettevano di raccogliere i bossoli delle cartucce esplose ma bastava che in lontananza apparisse la sagoma di un automezzo o di una motocicletta che venivamo subito allontanati decisamente.
Una decina di giorni dopo l’entrata dei Partigiani a Settimo, si sparse la voce che stavano arrivando gli americani, allora tutto il paese si mobilitò per accogliere i liberatori. Fin dal mattino presto si cominciò a raccogliere fiori da gettare sulle truppe degli alleati che venivano a prendere possesso del territorio già liberato dai Partigiani alcuni giorni prima. I fiori più ricercati erano le “Palle di neve” perché più adatte al lancio. Ma la delusione colse tutti quando dopo parecchie ore d’attesa vedemmo transitare solamente tre automezzi: una jeep, un autocarro e un autoblindo. Ci rimaneva il rammarico di aver saccheggiato tutti i giardini del paese per nulla.
Nando

1 Commento a “1945 Ricordi della Liberazione”

  1. iris scrive:

    bel racconto sopratutto perché vissuto in prima persona , la gioia per i partigiani che vi avevano liberato e la delusione degli americani.
    (mi hai fatto ricordare le “Palle di Neve”.. erano così belli.. non ne ho più visti in giro…..peccato….).

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