300 RAGAZZI PER I CENTO ANNI DI FARMITALIA

Lunedì 28 maggio, dalle ore 18, presso il piazzale antistante la fabbrica Antibioticos, circa 300 ragazzi delle scuole settimesi si esibiranno in spettacoli realizzati da loro per il progetto EcoTempo/MuseoNovecento, sostenuto dalla Città, che raccoglie, elabora e dà visibilità attraverso linguaggi artistici e discipline diverse,  promuovendo momenti di comunicazione e di dialogo con la Scuola e i Luoghi del Lavoro.

In una città delle fabbriche i ragazzi, “figli della fabbrica”, hanno l’importante compito di chiedere alle rispettive famiglie – ai genitori, ai nonni, agli zii, ai vicini di casa, agli amici – testimonianze di memoria vissuta all’interno di Paramatti, Siva, Lucchini, Cravetto, Farmitalia, Oreal, Facis, Ceat, contenitori di cultura industriale, fatiche e soddisfazioni quotidiane. E proprio la Scuola potrebbe salvare e conservare il futuro dei macchinari e dei siti industriali dimessi, grazie a progetti come “La Scuola adotta un monumento”, “Il parco dell’energia”, “Federchimica: Fabbriche aperte”. Si tratta di eventi che vedono in prima battuta i ragazzi come apprendisti, urbanisti e architetti della loro Città.. ed anche, come in questo caso, narratori ed attori di storie vissute.

La Schiapparelli è la prima vera industria chimica in senso contemporaneo apparsa in Settimo, costruita nel 1907 e tuttora in attività sotto la gestione della multinazionale Antibioticos. La società, fondata nel 1824 dal chimico Giovanni Battista Schiapparelli, figura di primo piano della classe imprenditoriale subalpina in età risorgimentale, costituirà una pietra miliare nello sviluppo dell’industria chimica nazionale. Nel 1934 lo stabilimento viene ceduto alla Società Farmaceutici A.C.N.A.-Schiapparelli, che due anni dopo si trasformerà nella società Farmitalia del gruppo Montecatini. Del 1966 è la fusione con il gruppo Edison, leader mondiale nel campo dell’energia, la cui comparsa  in Italia (1881) si deve all’illustre professor Giuseppe Colombo, uomo politico e docente del Politecnico di Milano, fra le figure di maggior rilievo negli ambienti industriali del secondo Ottocento: suo è, fra l’altro, il merito di aver indirizzato l’ingegner Giovanbattista Pirelli, suo allievo e collaboratore, verso la nascente industria della gomma.

Prossimo al centenario, lo stabilimento ha subito, nel tempo, una serie di interventi che, se da un lato hanno consentito l’ammodernamento dei metodi di produzione, dall’altro ne hanno stravolto il raffinato assetto originario a scapito del suo alto valore storico e simbolico. Il plesso, dove restano sufficientemente leggibili le varie stratificazioni evolutive, è tuttora caratterizzato dall’elegante palazzina Art Nouveau, di cui è previsto il suo riuso a museo della chimica: museo che non va disgiunto dalla storia complessiva della Settimo novecentesca, di cui lo stabilimento è stato parte fondamentale ed inscindibile
Prevista la proiezione in anteprima del documentario, realizzato da Mario Pavioli, proprio sulla Farmitalia.

Informazione presa pari-pari da “Settimonline” n° 75

Gianky

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