PANE, PACE E LAVORO (seconda conferenza)

Seconda conferenza tenutasi lunedì 30 aprile dal titolo: “IL MUTUO SOCCORSO E IL FASCISMO”

Silvio Bertotto presenta il relatore DIEGO ROBOTTI, specialista in mutualismo operaio, il quale iniziando la conferenza dice che ogni Associazione di Mutuo Soccorso è a sè, una diversa dall’altra.

Le prime associazioni sono nate nell’800 con lo Statuto Albertino (1848) che consentiva di riunirsi in associazioni non sindacali.
Sono nate spontaneamente dall’esigenza dei lavoratori, tutti volontari, che se per motivi di malattia o infortunio non potevano lavorare, di conseguenza non guadagnare e quindi di non poter tirare avanti.
Le Associazioni venivano regolate da degli Statuti che prevedevano il versamento di una giornata di lavoro (in media circa una lira), in modo che in caso di malattia o infortunio, l’operaio veniva remunerato, però per un periodo limitato per evitare di andare in rosso, c’erano forme di controllo per assicurasi che non ci fossero dei “lavativi”.

Nella seconda metà dell’800 le Associazioni di Mutuo Soccorso divennero le associazioni più numerose, anche con più iscritti.
Un fine delle Associazioni era quello di alfabetizzazione degli operai, in modo che sapessero fare almeno la firma, promozione allo studio, anche dei figli degli operai.

Con l’assestamento dei bilanci, quindi con degli utili, si crearono le sedi delle Associazioni, dove si organizzavano balli, lettura di giornali e qualche libro da leggere, anche a casa (prime biblioteche).
Con i proventi dei balli, del vino venduto, si riusciva a pagare una specie di pensione agli associati anziani (pochi) che non potevano più lavorare.

Alla fine della guerra 1915-1918 si nota un cambiamento notevole, anche nella politica, tanto che i fascisti (1922) attaccarono delle sedi di Associazioni di Mutuo Soccorso.
Per poter controllare le Associazioni di Mutuo soccorso, esce un decreto Regio che pone un controllo dello Stato sulle Associazioni.

Nella carta del lavoro (1926) era prevista una forma di previdenza per ogni categoria di lavoratori.
Nascono altre Associazioni che sono le Opere Nazionali del Dopo Lavoro (associazioni fasciste) che organizzano le attività: balli, gite, pranzi, ecc…
Nel 1935 il fascismo obbliga le Associazioni di Mutuo Soccorso ad avere nel suo interno le Opere Nazionali del Dopo Lavoro, in modo da avere una sua organizzazione all’interno delle Associazioni di Mutuo Soccorso.

A Settimo Torinese la prima Associazione deli operai nasce nel 1852, le quote erano dimezzate rispetto alle altre Associazioni; nel 1880 nasce l’Associazione dei Militari, che erano reduci di guerra; nasce anche la prima Associazione di Mutuo Soccorso di donne, perchè esse non potevano essere socie nelle altre Associazioni che erano solo maschili.

Oggi tutti i lavoratori dipendenti e pensionati pagano obbligatoriamente una percentuale in busta paga o sulla pensione, in modo che quando si è malati o infortunati, le giornate perse vengano remunerate ugualmente (non è cambiato molto da allora).
Meno male che è così, altrimenti quante persone non potrebbero permettersi di andare dal dottore o di comperare le medicine o pagare l’ospedale.
Si può ancora sicuramente migliorare, l’importante è anche non “mangiare a sbaffo” alle spalle della “Associazione di Mutuo Soccorso” e quindi a danno di chi ne ha veramente bisogno.

Gianky

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