Ciao Nino

Non sarà molto allegro iniziare questo 2009 con la notizia di un decesso, ma il personaggio  che ci ha lasciato merita di essere ricordato. Nino Fassio se ne è andato, in silenzio ed improvvisamente, proprio durante le feste natalizie, lasciando un vuoto, oltre che tra ai suoi famigliari, anche tra gli amici.
Ricordate, ho citato Nino  solo pochi giorni fa, inserendo nel mio racconto “Settimo è/e casa mia” alcune righe scritte da lui.
L’ho fatto anche, per la prima volta, a maggio del 2007 quando parlai dei giovanotti del “Caffè Pagliero“, dove così lo descrisi:

“Il terzo, il più giovane, classe 1922, è Nino Fassio. Dei tre è quello un pò più malfermo sulle gambe e il bastone lo usa, ma anche lui a cervello non scherza.
E’ nato a Lamporo, nel vercellese, ma è arrivato a Settimo all’età di 4 anni, per cui mi permetto di collocarlo tra i settimesi DOC. Carattere dolce e gioviale, amante della lirica, non solo come spettatore ma anche come protagonista. E’ infatti “anche” un tenore e non disdegna ancora adesso di esibirsi in occasione di qualche spettacolo, tipo quelli organizzati da Valerio Pagliero….
…Inoltre, prendendolo bonariamente un pò in giro, io la chiamo ” ingegnier Fassio”, perchè il mio ultimo direttore era suo omonimo e, appunto, ingegnere….”.

Mi farà effetto non vedere più occupata quella poltroncina in prima fila, alla Suoneria, dove eri sempre seduto per assistere agli spettacoli organizzati dalla tua adorata nipote Ilaria. Così come farà effetto a tutti gli amici del “caffè” non vederti più arrivare col tuo giornale, ordinatamente piegato in tasca, a consumare la consueta tazzina. Ma sono sicuro, anzi lo sò, che sarai comunque presente, perchè continuerai ad essere ricordato, col pensiero e con le parole.
Ciao Nino.

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